ElegantStork
Mi sono dimenticato di scriverlo perché sono scemo.
All'inizio del mese di novembre, dopo un anno di depressione quasi costante, mi è tornata improvvisamente la voglia di scrivere. Dunque mi sono promesso di finire Unholy Ink, il romanzo a cui ho lavorato per tutto il 2020, dopo averlo lasciato incompleto per troppi anni. Ebbene, nonostante avessi poco tempo per scrivere dato che ora ho un lavoro a tempo pieno, sono riuscito a sfornare una media di 1500 parole al giorno. Dopo 25 giorni e 37000 parole scritte, l'ho finalmente terminato. E non ho scritto i capitoli finali in maniera raffazzonata e frettolosa, ci ho messo tutto il cuore e l'impegno possibile, oltre a infondere i sentimenti che provavo più in profondità nei temi della storia. Non lo dico per vantarmi di questo traguardo in maniera arrogante, è del tutto vano, ma perché quasi mi sono commosso a ritrovare una scintilla di scopo nella mia esistenza tramite la scrittura. Mi commuovevo meravigliandomi del fatto che per qualche giorno ho di nuovo avuto qualcosa di sacro, che non vedevo l'ora di scrivere dopo 8 ore di lavoro rinchiuso nella beata solitudine della mia cameretta, di godere della bellezza di una scintilla nel vuoto d'apatia che ha stretto la mia vita in una morsa d'acciaio. Il giorno dopo la mia discussione di laurea, ad Aprile, ho pianto tutta la giornata senza sapere perché, restando isolato e così depresso da non parlare con nessuno. Invece, durante una stupida inezia come quella di finire un romanzo mediocre, sono stato per la prima volta felice in due anni. E non so come ringraziare le persone che hanno avuto la curiosità di leggere o rileggere il romanzo, alimentando le braci che hanno attizzato il fuoco della creatività per questi pochi giorni che ricorderò con affetto. Scusate lo sfogo un po' intimo, ma mi sembrava una così bella sensazione quella di credere di nuovo in qualcosa, dovevo annunciarla. Scusate
https://www.wattpad.com/story/200776096-unholy-ink-sacrilego-inchiostro-romanzo
ombreelucidellavita
@ElegantStork condivido appieno tutto ciò che hai detto, molto eloquentemente tra l'altro; non potrei pensare a un modo migliore per dirlo! E ti ringrazio altrettanto e terrò a mente tutto ciò quando avrò di nuovo momenti di sconforto e soprattutto sono profondamente grata che Lux e io ti abbiamo dato motivazione per continuare la storia e per scrivere in generale, l'aiuto è stato reciproco e prezioso <3
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ElegantStork
@margaretdevereux Ti ringrazio per le compagnia in questo sentiero che non dà la salvezza, ma sicuramente una consolazione che può diventare preziosa come una reliquia. Nei miei pensieri più aridi la vedo così, vedo il disegno di un bambino come qualcosa che prima o poi apparirà innaturale così come per noi adesso è la fede, ma probabilmente è solo la mia cataratta. Ti auguro tutto il bene del mondo e una buona fortuna con il tuo romanzo, devi gioire di ogni parola che imprimi sulla carta - o sullo schermo - con le tue dita. Sappi che ogni volta che premerai un tasto, ci sarà un organismo malevolo, un tumore degli ideali, che trema di un sussulto di dolore e si sente un poco più sconfitto ogni volta. Io sarò sugli spalti a fare il tifo per te, ci sono già, e passo volentieri anch'io a dare un'occhiata alla tua opera. Perché dopo aver ricevuto il supporto che mi ha permesso finalmente di non sentirmi più solo, il minimo che possa fare è essere un buon samaritano per gli altri. Quindi linkami pure la storia, se intanto è parzialmente completa! E ti ringrazio dal profondo se passerai a leggiucchiare il mio romanzo. P.S. Ti rimetto il follow perché ti seguivo già da mesi ma Wattpad oggi stesso non so come ha deciso di levarlo (o almeno non lo vedo più)
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ElegantStork
@ombreelucidellavita Ringrazio te e Lux più di tutti per aver contribuito più di ogni altro a questo ritrovato entusiasmo. Sì, perdere la fiducia nell'arte è un lento lasciarsi spegnere, una rassegnazione che si maschera da maturità o da mondanità perché il mondo sembra ridere di tutto ciò che non è utilitarista. L'alienazione e la depressione si concretizzano in sussurri che penetrano nel cervello, che ripetono "niente è più sacro, non vale più la pena di fare niente, quanto è patetico chi scrive per se stesso quando potrebbe smettere di sognare come tutti". Voi siete state le voci che hanno sovrastato questi sussurri e mi hanno dato una mano a non ascoltarli, oltre alla voglia di mordermi le braccia e scrivere quasi come un atto di disprezzo per questa condizione, di scherno, come un lebbroso che dice "oggi girerò il mondo" e ridono di lui, ma almeno sarà una barzelletta che vale la pena di raccontare. Detto questo, sono felice che il mio esempio abbia lenito un po' della solitudine che lascia prevaricare questi pensieri anche negli altri. Se la mia gioia nello scrivere, per quanto infantile, ti ha aiutato a sentirti meno sola, so che avrò restituito almeno qualcosa con la mia opera, che non è stato tempo sprecato, il che mi dà un sollievo straordinario. Temo quel che dici rivolto al voler essere normali, invece. Se avessi definitivamente accettato che è vero: nulla è più sacro per me, nemmeno la scrittura, non so se sarei ancora qui. Quando pensiamo al voler essere normali, secondo me sentiamo solo troppa solitudine e vogliamo adeguarci a un mondo che non ci ama. Invece, è molto più importante spazzare via la solitudine. Che è quello che avete fatto per me e che spero di aver ricambiato in qualche modo. Cercherò di non dimenticarlo più dopo così tanti anni di stagnazione. Dunque non so come ringraziarvi
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