Io sono Vincenzo, quasi laureato in Lettere. Adoro scrivere e fare musica: sono le mie passioni più care. La mia prima esperienza di scrittura è stata "lirica", dettata dalla passione per la poesia e il rap. Due mondi molto diversi eppure così vicini.

Più avanti, per mezzo dello studio di materie noiose e, forse, anche perché sto invecchiando, ho cominciato ad appassionarmi alla prosa.

Attualmente sto sperimentando molto, e sono particolarmente interessato alla varietà del neo-standard; per questo ho deciso di approfondire il rapporto tra passato remoto, passato prossimo e imperfetto. È stato più volte ribadito che la lingua appartiene ai parlanti; tuttavia, ancora oggi pregiudizi e ideologie combattono per la normalizzazione della totalizzante lingua italiana.

Un'altra questione a cui sono particolarmente interessato è l'intermedialità. Sebbene abbia scelto la scrittura come forma principale, ho provato a esprimere le medesime idee anche per immagini e, nella mia opera Le stelle squarciano il buio, ho cercato di avvicinare la parola all'animazione. Non si tratta di trasformare banalmente una forma nell'altra: la scrittura ha la sua identità, così come l'animazione. Penso che l'una possa dialogare con l'altra, come già suggeriva Bachtin. Nel bel mezzo di due insiemi differenti possiamo creare molteplici forme: basta cambiare la quantità degli stessi ingredienti per ottenere ricette completamente diverse.

E, ammettiamolo, nel laboratorio delle idee capita di sfornare anche qualche piatto indigesto.