"Ho udito ciò che i parlatori dicevano, il discorso del principio e della fine, ma io non parlo del principio e della fine.  Non ci fu mai piú inizio di quanto ce n'è ora, né più gioventù o vecchiaia di quanta ce n'è ora.  Urgere, urgere, urgere, sempre l'urgere procreante del mondo.  Dalla confusa oscurità gli opposti eguali avanzano, sempre sostanza e accrescimento, e sesso, e intrecciarsi di identità, e sempre distinzione, sempre riproduzione. Lascio me stesso alla terra per nascere dall'erba che amo, se ancora mi vuoi cercami sotto la suola delle scarpe.  Difficilmente saprai chi io sia o che cosa significhi, e tuttavia sarò per te salutare, e filtrerò e darò forza al tuo sangue.  Se non mi trovi subito non scoraggiarti, se non mi trovi in un posto cerca in un altro, da qualche parte starò fermo ad aspettare te."
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IrisClementini IrisClementini Aug 22, 2015 08:11PM
" Volevo urlare quello che sentivo, ma sono rimasto zitto per paura di non essere capito. "- Charles Bukowsky
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Non dobbiamo per forza dare un nome a quello che proviamo. Sarebbe troppo riduttivo.
E sono qui by IrisClementini
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Questa è una poesia scritta da me, tutti i diritti sono riservati. Buona lettura
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