Itaile
Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria. Ormai è quasi finito, ma non ne parla quasi nessuno, se non alla radio e presumo alla TV. Sono grata al mio insegnante di italiano per averne parlato ieri, perché nemmeno io ci stavo colpevolmente pensando. La tragedia dei campi di sterminio va ricordata ogni giorno, sempre. Oggi è un giorno di lutto, supporto alla comunità ebraica.
Itaile
Continuo ripetendo che niente vi rende “meno bellx” o, ancora peggio, meno “donne” o meno “uomini” (perché ho il terrore che dalla scheda sia uscita anche un’idea simile a causa del momento in cui parlavo del genere di Liguria). Non la forma fisica, non l’altezza, non il colore della pelle, non il modo di fare, non il colore di occhi o capelli, non la pettinatura, non l’abbigliamento, non disabilità o malattie, niente di tutto questo. Siete bellissimx, davvero. Il genere non dipende da niente di tutto questo e men che meno da quello che è stato assegnato alla nascita. Siete donne bellissime. Siete uomini bellissimi. Siete bellissimx se vi identificate in altro modo, come non-binary, ad esempio, e questo non ha niente a che fare con l’aspetto fisico: la femminilità o la mascolinità ci sono state attaccate addosso senza dire nulla e questo è ingiusto. Fortunatamente il mondo sta cambiando e fortunatamente sono cambiata anche io, abbastanza, almeno, da comprendere come avrei potuto fare del male con ciò che avevo scritto. Spero che in un futuro prossimo ci sentiremmo tuttx accettati e farò del mio meglio per non commettere più errori simili. Ancora, scusatemi.
Itaile
No, non ho ancora finito di scusami per ciò che ho scritto riguardo i miei OCs. Questa volta mi riferisco a come il mio OC rappresentante la Liguria, descritta come una donna con un fisico muscoloso e dei modi piuttosto bruschi, sia stata definita da me più volte come “non particolarmente bella”. Quando l’ho scritto, non ho pensato a quando terribile e dannosa potesse suonare. Perché Liguria non dovrebbe essere considerata una donna bella? Perché non rispetta i canoni femminili che la società ci ha imposto? NO. Volevo davvero chiedere scusa a chiunque avesse letto questa wiki e fosse rimastx feritx dalle mie parole sconsiderate: siamo tuttx, e dico, TUTTX bellissimx. Non è la femminilità o la virilità o ancora la dimensione delle spalle o il modo in cui portiamo i capelli, a definirci. Ognuno deve essere libero di fare e essere ciò che vuole. Vestitevi come volete, truccatevi come volete, fate ciò che vi fa stare bene e non lasciate che nessuno vi dica che non siete bellx. Gli stereotipi di genere sono una delle cose più stupide e insensate esistenti al mondo e ancora non posso credere di aver scritto una cosa così stupida. Vogliate davvero scusarmi. Liguria sarebbe dovuta essere un personaggio che si contrapponeva agli stereotipi di genere, non questo.
Itaile
Aggiungo solo un’altra cosa: non ho mai, MAI approvato il fascismo o il nazismo o il nazionalismo. Non mi è nemmeno passato per la testa di scusare una cosa del genere. Sono anzi sempre stata di vedute completamente opposte, la mia famiglia mi ha fatto capire (come tutte dovrebbero fare) quanto cose (non mi sento di definirle “ideologie”) come queste siano la cosa peggiore che sia mai accaduta all’umanità. Anche mentre scrivevo le storie di cui ho parlato nell’annuncio precedente, mi sono sempre schierata contro queste cose e ne ho sempre parlato malissimo. Il theme che vedete in questo momento è stato fatto mentre ancora scrivevo le storie di cui ora tanto mi pento. È per questo, tuttavia, che mi sento così responsabile e ho effettivamente paura di ciò che i miei personaggi e le mie storie avrebbero potuto provocare. Prima ero troppo piccola per riflettere sugli effetti, nonostante avessi cercato comunque di ripetere sempre e in continuazione quanto il fascismo e il nazismo fossero disgustosi, ma ora lo comprendo di più e ho capito che ho ugualmente fatto una cosa imperdonabile. Se per caso i miei personaggi o le mie storie vi hanno fatto credere che il nazismo potesse essere “perdonato”, vi prego (sono in ginocchio), dimenticatevi qualunque cosa io abbia mai scritto. Grazie e scusate ancora.
Itaile
Guess who’s back? No, in realtà non sono propriamente tornata attiva, anche se potrei tornare a scrivere sporadicamente sulle regioni. Il motivo per cui sto facendo questo annuncio è che sono disgustata dal modo in cui ho gestito e scritto alcune delle storie presenti su questo profilo. Ero immatura e mi sono permessa di romanzare la Seconda Guerra Mondiale e gli avvenimenti peggiori che il genere umano abbia mai fronteggiato. Alcuni dei miei personaggi, addirittura, sembrano quasi scusare o giustificare il concetto di nazismo e fascismo. NESSUNA FORMA DI NAZISMO, FASCISMO, ANTISEMITISMO, RAZZISMO, OMOFOBIA, TRANSFOBIA, ABILISMO E QUALSIASI ALTRO TIPO DI DISCRIMINAZIONE È IN ALCUN MODO GIUSTIFICABILE O ANCHE SOLO TOLLERABILE. Questo lo pensavo anche anni fa, ci tengo a dirlo, ma non ho pensato al fatto che le mie storie e i miei personaggi potessero dare messaggi non chiari o sbagliati. O forse ci ho pensato ma ho voluto ignorarlo, o mi sono giustificata, perché farlo mi “““divertiva””” (credetemi, dirlo mi fa davvero schifo). Spero comunque di non aver lasciato intendere che il fascismo o il nazismo fossero cose buone. Spero di aver fatto in modo, il più possibile, nonostante tutto, che si evincesse quanto il fascismo e il nazismo siano la cosa peggiore che sia mai potuta capitare a questo mondo. Mi disgustavano e mi disgustano come allora. Una cosa decente, a ripensarci, l’avevo detta: avevo detto che non era mio diritto scrivere dell’Olocausto, che non potevo, che non ero in grado di far capire quanto terribile fosse stato, anche se ho fatto l’errore di accennarvi in alcuni punti. Vero, lo penso ancora. Non posso scrivere dell’Olocausto con completa consapevolezza e per fortuna non ho osato farlo.
Itaile
Aggiungo che mi sono accorta che anche molte altre mie storie potessero essere fraintese perché potessero scusare o promuovere un’idea di nazionalismo. L’idea era di parlare di patriottismo, non di nazionalismo, e credo di averlo anche messo in chiaro, ma, di nuovo e per l’ennesima volta, sono stata stupida e non ho pensato che i messaggi potessero essere fraintesi. Vi chiedo nuovamente scusa, perché non c’è altro che io possa fare. Posterò questo annuncio anche nelle mie storie relative all’argomento, dopo che i capitoli saranno messi da parte. Grazie per avermi ascoltato e scusate ancora, soprattutto se vi siete sentiti in qualsiasi modo insultati dalle mie storie, facendo parte di qualsiasi minoranza esistente al mondo. Dico un’ultima cosa: anche Hetalia, ormai, credo sia da considerare un qualcosa di problematico. È vero, è un modo per raccontare la storia, ma il modo in cui è trattata la Seconda Guerra Mondiale, di nuovo, è terrificante da qualsiasi punto di vista. La Seconda Guerra Mondiale non ha NULLA su cui scherzare. NULLA. Perdonatemi davvero e ricordate sempre che siamo tutti cittadini del mondo e che l’unica cosa che ci divide sono gli ostacoli che gli oppressori del passato hanno posto tra noi. Fate attenzione a ciò che scrivete. Lo stesso farò io. Questo annuncio sarà postato in tutte le storie dopo la cancellazione dei capitoli delle stesse. Feli.
•
Reply
Itaile
Con questo NON VOGLIO DIRE CHE NON SI DEBBA PARLARE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, ANZI. Bisogna continuare a parlarne, a capirla, per non dimenticare MAI e per tenere a mente che la storia può ripetersi in ogni momento e che in questo caso NON DOVRÀ, MAI E POI MAI, SUCCEDERE. Sulla Seconda Guerra Mondiale, come sul ventennio fascista o sul nazismo, è necessario scrivere per far capire quanto siano state terrificanti le atrocità che sono state commesse in quel periodo, NON per divertimento. Sono stata irrispettosa e me ne vergogno immensamente. Se mai (e ne dubito) dovessi tornare a scrivere sulla Seconda Guerra Mondiale, si tratterà di storie serie, dedite a denunciare le tragedie peggiori nella storia dell’umanità. Non farò finta che la Seconda Guerra Mondiale non sia mai esistita, per ciò che riguarda le regioni (significherebbe cancellare questa tragedia e non lo farò mai), ma i personaggi saranno pesantemente revisionati. Le storie relative a questo periodo storico saranno cancellate. So che non è abbastanza per scusarsi e niente credo che mai lo sarà, ma almeno è un inizio.
•
Reply
Itaile
E siamo finalmente giunti alla giornata che io stessa ho definito “l’apice dell’inebriante aria d’Italia”. È il 25 aprile. È forse impossibile, per un italiano, dimenticarsi di quel che significa questa giornata. È come fosse il nostro orgoglio e la nostra bellezza, una giornata, ventiquattro ore, in cui un paese quasi rovinato torna a splendere in tutta la sua forza. Si tratta di un solo giorno in tutto il calendario, un giorno che simboleggia tra l’altro avvenimenti passati, ma è un giorno più prezioso di qualsiasi monumento decori la bellezza dell’Italia. Perché il 25 aprile, al contrario del 17 marzo, non è Italia. Il 25 aprile è libertà. Libertà per l’Italia, per gli italiani, libertà per gli esseri umani. È la cosa più preziosa al mondo, perché non esiste gioia senza libertà. E gli italiani sono liberi, l’Italia è libera e lo è grazie a coloro che si sono avvolti un fazzoletto al collo e sono corsi ad impugnare un fucile, rendendo rossa la nostra Patria, versando sul suo suolo distrutto sia il loro sangue che i loro ideali. Non temete dunque, di cantare ad alta voce le loro canzoni o di imprimervi nel cuore quelle idee. Perché mai come nella nostra Rossa Primavera c’è la consapevolezza d’esser liberi. Perché il 25 aprile esiste per soffiarci in volto il vento del passato che porta la libertà attraverso l’uguaglianza. Il Canto che fino a un mese fa ci mormorava d’esser fieri della nostra provenienza, cambia improvvisamente parole, e prende la voce degli eroi passati di questo terra. Il 25 aprile ci canta che noi nati sotto al tricolore siamo liberi. Che noi tutti esseri umani siamo liberi. Andiamo fieri di questa nostra libertà.
Itaile
@axcida @anarchy_of_ocs @AliciaMentasti Ma se tipo creassimo un partito con questi slogan-
•
Reply
Lettriceingiro
Ma io mi sono accorta solo ora che non ti seguivo aiut
Itaile
Lo so, lo so. Vi starete probabilmente chiedendo tutti dove belìn io sia finita. Ve lo dico subito; non sto ASSOLUTAMENTE abbandonando l’account o cose simili. È solo che non riesco a scrivere davvero nulla di decente e sto cercando di non sclerare. xD E la cosa mi innervosisce ancor maggiormente, perché adesso che ne ho finalmente il tempo mi piacerebbe portare avanti le mie storie! Inoltre, ultimamente sto avendo qualche problema ad accedere. -_- Niente, mi sembrava giusto avvertire che non ho intenzione di sparire o cose simili. Anzi, spero che l’ispirazione mi torni presto così da riprendere a scrivere. Grazie a tutti, come sempre, per leggere le mie storie! Non avete idea di quanto siate importanti per me, davvero. Non potrei assolutamente desiderare lettori migliori. Scrivere per voi è un onore. Detto questo, per qualunque cosa ci sono sempre, eh! uwu
Itaile
Mi sono ritrovata a pensare; ma cos’è il 17 marzo? Io sono nata in questo nostro paese, ho vissuto con lui tutti i miei anni fino ad ora, eppure non avevo idea di cosa rappresentasse il 17 marzo. Questo almeno finché — ormai lo saprete — non mi sono appassionata al periodo storico che favorisco tra tutti, forse: il Risorgimento. Il 17 marzo è una festa strana, in pochi, tra coloro che ho conosciuto, ne conoscevano il significato. Eppure. Eppure questa è la festa di tutti noi. Cosa si intende, con “noi”? Noi italiani. Noi, l’Italia. E cosa sta a significare “italiani”? Per me gli italiani sono coloro che amano la nostra nazione. Considero, nella mia modesta opinione, molto più italiano colui che porta questo luogo nel cuore pur essendo nato lontano da esso piuttosto che colui che gli appartiene da generazioni ma lo disprezza. L’Italia, di per sé, è un paese bislacco, un po’ disastrato, così facile da criticare ma così difficile da dimenticare. Per il resto del mondo siamo quel popolo felice, che pensa solo a divertirsi e non pensa ad altro che al cibo. Forse siamo anche quegli alleati traditori che si divertono a pugnalare alle spalle i nostri alleati in guerra. È questo, dunque, l’Italia? Anche. Ma l’Italia è pure il sole, l’arte, la letteratura, la bellezza territoriale e architettonica, il mare ed i monti, la differenza e l’unità, la vicinanza nonostante la distanza. L’Italia è grandi uomini e grandi imprese da essi compiute. L’Italia è gli italiani. L’Italia è tricolore. L’Italia è il 17 marzo stesso. L’Italia è primavera, colei che porta con sé il profumo d’ideali di speranza ed amore. E se si ascolta attentamente, non con l’udito ma con l’amore che si prova per questo luogo, è possibile, a partire dal 17 marzo, udire qualcosa che raggiunge il suo apice in mezzo alla nostra rossa primavera, il 25 aprile, e giunge inebriante sino al 2 giugno. Siate fieri di amare questo nostro termine geografico e riuscirete ad udire il Canto degli Italiani.
BlumenDesBosen_
@Itaile ahahahahahahah beh alla fine l'hai creato tu e senza amore per la patria non sarebbe venuto così bene ❤️
•
Reply
Itaile
@AliciaMentasti Grazie, QwQ ❤️ Be’, solo il meglio per la mia Patria. Alessandro si è impossessato di me.
•
Reply