“‘Glielo scrivo o non glielo scrivo?’
Questo è il dubbio che mi assale ogni volta che devo scrivere un messaggio importante. Ma di quelli seriamente importanti. Non tipo: “il cibo è nel frigo” o “stasera mi dai uno strappo in macchina?”.
Parlo dei messaggi davvero importanti come “mi manchi”, “ti amo” o “mi fai stare bene”. Quelli che mentre li scrivi senti il cuore in fibrillazione e le mani che tremano.
A me succede sempre così. Non sono brava ad esprimere i miei sentimenti, e quando devo farlo il mio corpo va in cortocircuito.
E quindi parte la vocina in testa che mi dice: 'va beh. Lasciamo perdere. Tanto ci fai solo la figura della stupida.’
Anche adesso, con la vocina nella testa e lo schermo illuminato cancello tutto il testo invece di premere sul tasto 'invio’.
Poso il telefono ai piedi del letto, spengo la luce e mi sdraio chiudendo gli occhi. Cerco di dormire e allontanare i brutti pensieri.
Un senso di vuoto al petto. Una vaga domanda nella testa 'che cosa mi risponderebbe se gli scrivessi?’
Resto immobile per qualche minuto.
Poi il desiderio di buttarmi prende il sopravvento. A tastoni cerco il telefono per terra, lo afferro, lo schermo s'illumina.
Entro sulla chat e velocemente compongo il messaggio. “Vorrei un sacco abbracciarti in questo momento”.
Rileggo giusto per essere sicura che il correttore non mi faccia sembrare una dislessica. Invio. Scrivi un altro messaggio per spezzare l'imbarazzo, ma tanto il messaggio importante l'ho già inviato.
Spengo il telefono e torno a dormire.
Il telefono s'illumina.
Con mezzo occhio aperto, più per la paura che il sonno, leggo la risposta.
Sorrido.”