LaPennaSilenziosa

15 giorni chiusa a casa  non ce la faccio più 

DevidX

@anita-94  te lo mando in privato
Reply

LaPennaSilenziosa

@ anita-94  dimmi un buon libro da leggere 
Reply

DevidX

@ anita-94  fatti una tisana
Reply

LaPennaSilenziosa

15 giorni chiusa a casa  non ce la faccio più 

DevidX

@anita-94  te lo mando in privato
Reply

LaPennaSilenziosa

@ anita-94  dimmi un buon libro da leggere 
Reply

DevidX

@ anita-94  fatti una tisana
Reply

ornelaflorelli

Ehii!! Ho iniziato a leggere la tua storia questa mattina e l'ho finita oggi pomeriggio.. È fantastica! Non dare ascolto sulle critiche riguardo gli errori grammaticali o sulla trama.. non devi cambiare niente alla storia va bene cosi com'è. Ti prego continua!!

ElizabethSPhoenix

@anita-94 Ho letto la tua storia è devo dirtelo senza mezzi termini. È  una vergogna. È una grandissima vergogna che qualcuno tratti lo stupro così come lo hai trattato tu. Ryan è solo un grandissimo pezzo di merda. Non me ne frega nulla se era ubriaco, se aveva avuto problemi con l'ex o se si è pentito, lui ha stuprato Giulia! L'ha stuprata! L'ha usata, umiliata, trattata come un oggetto! Lo sai cos'è uno stupro? Perché a me sembra proprio di no. Nulla giustifica uno stupro, né l'alcol, né la droga, né il pentimento, né i problemi personali. Niente al mondo rende meno colpevole una persona che ha fatto del male a un'altra, mettitelo in testa tu e tutte le altre persone che hanno commentato positivamente la storia. E non venite a dirmi che se non piace posso anche non leggerla, perché il mio dovere di lettrice è quello di far notare agli autori quando sbagliano e tu stai sbagliando a prendere un argomento come lo stupro e buttarlo lì come se nulla fosse. Come può Giulia perdonare Ryan? Come può pensare che sia bello quando se lo ritrova davanti alla porta di casa dopo aver scoperto che lui è il suo stupratore? Come fa a permettergli di vedere la figlia? A un pazzo violento? Sì, perché Ryan è un pazzo violento, punto e basta. Un pazzo violento ispirato al personaggio di Christian Grey, perché il tuo libro prende spunto da quello schifo che è "Cinquanta sfumature di...", ma il personaggio di Ryan riesce, incredibilmente, a essere persino peggiore di Christian Grey. Pentito un bel niente poi. Lo dice così ma si comporta di merda con Giulia, minacciandola persino di corrompere un giudice per ottenere la custodia di Annabella. Ma ti sembra amore questo? No, è solo un pazzo che meriterebbe di essere sbattuto in cella, non di essere perdonato!

RecensioniStronze

“Dopo che quel ragazzo e i suoi amici mi stuprarono, ero spezzata. Non smisi di lasciargli fare cose al mio corpo e quella rimane una delle mie più grandi vergogne.  Vorrei sapere il perché. O forse lo so. Ero morta, quindi nulla aveva importanza.”
            [...]
            “Mi chiedo se sappia che penso a lui tutti i giorni. Dico di non farlo, ma lo faccio. È sempre con me. Sempre. Non c'è pace. È sempre con me, ogni notte, non importa con chi io sia, sempre.”
            [...]
            “Spesso mi chiedo come sarebbero andate le cose se non fosse successo, se non avessi passato così tanta della mia vita ad avere fame. Mi chiedo come sarebbe la vita dell'Altra Roxane, e quando immagino questa donna che in qualche modo è diventata adulta senza cicatrici, è tutto quello che io non sono. È magra e attraente, popolare, di successo, sposata con uno o due bambini. Ha un buon lavoro e un guardaroba fantastico. Corre e gioca a tennis. È sicura di sé. È sexy e desiderata. Cammina per la strada a testa alta. Non è sempre impaurita e ansiosa. La sua vita non è perfetta, ma è in pace. È a suo agio.
            O a metterla in un altro modo, ho pensato a lungo al sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, e a quale lusso debba essere. [...] Una delle mie più grandi paure è che non riuscirò mai a tagliar via quel tessuto cicatriziale. Una delle mie più grandi speranze è che un giorno ne avrò tagliata via la maggior parte.”
Reply

RecensioniStronze

“È per questo che molte vittime (o sopravvissuti, se preferite tale terminologia) non si fanno avanti e denunciano. Troppo spesso, quello che "LUI ha detto" ha più importanza, quindi ingoiamo la verità e basta. La ingoiamo, e quella verità si fa rancida. Si espande nel corpo come un'infezione. Diventa depressione, o dipendenza, od ossessione, o altre manifestazioni fisiche del silenzio di quel che lei avrebbe dovuto dire, aveva bisogno di dire, non ha potuto dire.
            Con ogni giorno che passava, mi odiavo di più. Mi facevo schifo di più. Non potevo fuggire da lui. Non potevo fuggire da quel che quei ragazzi avevano fatto. Riuscivo a sentire il loro odore e le loro bocche e le loro lingue e le loro mani e i loro corpi rozzi e la loro pelle crudele. Non riuscivo a smettere di sentire le cose orribili che mi avevano detto. Le loro voci erano sempre con me. Odiare me stessa divenne naturale come respirare.
            Quei ragazzi mi avevano trattato come se fossi niente, così divenni niente.”
            [...]
            “La cosa più importante che fece per me il professor McGuinn fu accompagnarmi al centro di assistenza del campus. Vedeva che avevo bisogno di aiuto e mi portò in un posto dove avrei potuto ottenerlo. Non dirò di aver trovato conforto o salvezza al centro perché non fu così. Non ero pronta. Le prime sessioni col mio counselor, che era un uomo, furono terrificanti. Sedevo sul bordo della sedia, fissando la porta, escogitando tutte le possibili vie di fuga. Non volevo restare sola con nessun uomo, soprattutto un estraneo, in una stanza con la porta chiusa. Sapevo cosa sarebbe successo. E nonostante tutto continuai ad andare, forse perché me l'aveva chiesto il professore, forse perché una parte di me sapeva che avevo bisogno di aiuto, ne ero affamata.”
            [...]
Reply

RecensioniStronze

Questo periodo sto leggendo un libro che ti consiglio fortemente, secondo me ti aiuterà a chiarirti le idee su cosa sia davvero una violenza. È un romanzo onesto e forte, e soprattutto autobiografico. Quando aveva dodici anni, l'autrice è stata stuprata da un ragazzino per cui aveva una cotta paurosa (e con cui aveva avuto rapporti sessuali o preliminari) e dai suoi amici.
            Ora ha 43 anni, e ancora soffre di quella violenza. È sovrappeso in maniera grave, lo dice chiaramente, il cibo è stato il suo modo di proteggersi da quella violenza e questo le ha portato solo altri problemi. Ti riporto alcuni passaggi che sono mie traduzioni, lo sto leggendo in inglese. Il libro si chiama "Fame", l'autrice è Roxane Gay:
            “Questa è un'autobiografia del mio corpo. Il mio corpo era stato spezzato. Io ero stata spezzata. Non sapevo come rimettermi insieme. Ero frantumata. Una parte di me era morta. Una parte di me era muta e lo sarebbe rimasta per molti anni.
            Ero svuotata. Ero determinata a riempire quel vuoto, a il cibo è stato quel che ho usato per costruire uno scudo intorno a quel poco che era rimasto di me. Mangiavo e mangiavo e mangiavo nella speranza che se mi fossi resa grossa, allora il mio corpo sarebbe stato al sicuro. Ho seppellito la ragazzina che ero stata perché finiva in un sacco di guai. Ho provato a cancellare ogni ricordo di lei, ma lei c'è ancora, da qualche parte. È ancora piccola e spaventata e piena di vergogna, e forse sto scrivendo per trovare la strada fino a lei, per dirle tutto quello che ha bisogno di sentire.”
Reply