Credevamo non fosse necessario dirvelo, e per la maggior parte di voi è stato così, ma vi ricordiamo che questo è un profilo dedicato esclusivamente alla narrativa storica e che il nostro approccio alla Storia, in quanto amministratori e parimenti appassionati, è di venerazione, non di superbia e non di sufficienza, pertanto ci aspettiamo che anche voi lettori e voi che prendete parte alle nostre iniziative dimostriate nei confronti della Storia il medesimo rispetto. Frasi del genere "non siamo più nel Medioevo" oppure "siamo nel 2020", a nostro parere, sono indice di chiusura mentale e mancanza di relativismo storico: non condividiamo l'approccio di chi scrive di storia solo per far bello il proprio presente e potersi sentire "fortunato" nel viverci. Lo spirito di questo profilo è quello di onorare e di comprendere la Storia per quella che è, senza menzogne e senza abbellimenti, non certo di silenziarla né di tracciarvi paralleli col nostro presente. Non ci interessa dare lezioni sul "giusto modo di pensare" o sul "politicamente corretto", anzi: in questo luogo non v'è posto per dibattiti politici e sociali intrapresi col puro scopo di polemizzare e non di scavare a fondo nelle radici della nostra storia. A noi piace rievocare il passato così come è avvenuto, anche attraverso il linguaggio e l'estetica, e se ciò potrà turbare la sensibilità di qualcuno ci dispiace, ma chi sarà abbastanza privo di pregiudizi comprenderà i motivi della nostra scelta. Non si può pretendere di condurre il presente nel passato né viceversa, e noi non ne abbiamo né l'intenzione né tantomeno la volontà. Detto ciò, chi sarà in grado di apprezzare e comprendere la Storia per quella che è, qui sarà sempre il benvenuto.