@NinaQ40 carissima! Premetto che ho una grande stima di chi come te sa, con le parole creare la magia di storie e racconti! Il tuo scritto è piacevole ed intenso, riesci ad esprimere emozioni e sensazioni con grande capacità! Credo comunque che tu abbia un po' di timore a lasciare andare libera la tua fantasia, infatti hai scelto di seguire un filo che ti lascia un po' legata alla storia di Can e Sanem, anche per questo hai scelto come immagine di apertura quella dei nostri famosi eroi, ma è anche vero che hai delineato il personaggio di John praticamente identico, con le medesime insicurezze di Can Divit. Per il personaggio di ISI sei stata più brava, pur cominciando tenendoti al sicuro in una caratterizzazione che è stata quella di Sanem ben presto sei riuscita a renderla unica ed originale trasportando tutta la narrazione in un ambito più vero e molto sentito non solo da te che ne sei l'ideatrice ma coinvolgendo anche noi in un mondo più reale e prossimo alla nostra cultura (ISI è una donna vera e moderna che sperimenta la sessualità senza colpevolizzarsi ma nella ricerca di autenticità, ama divertirsi ma non necessariamente "darsi via", bere ma non ubriacarsi ma anche si, se capita!). Altri elementi di insicurezza letteraria li ritrovo nella descrizione dell'agenzia, perché ci catapulta alla Friki Harika. Però i personaggi all'interno lì trovo molto più originali ed italiani e questo mi piace molto ma mi fa pensare che provi ad abbandonare il territorio conosciuto per sperimentare il tuo personale. Successivamente provi sempre più frequentemente a dare originalità al tuo scritto e ci riesci bene. Credo che questa storia per te è un esercizio di scrittura creativa che sta andando bene ma che ti chiede di valutare, in futuro, la possibilità di volare più in alto e lasciare andare la sicurezza dei sassolini per perderti ma anche trovarti!