Tornare a casa è terribile. 
Che i cani ti lecchino la faccia o no,
Che tu abbia una moglie
o solo una solitudine a forma di moglie,
che lì ti aspetta.
Tornare a casa ti fa sentire solo.
Tanto da farti pensare all'opprimente visione barometrica del luogo da cui sei venuto
con tenerezza;
Perché tutti è peggio quando sei a casa.
Pensi agli insetti 
che si arrampicano sui fili d'erba,
Alle lunghe ore sulla strada, ai carro attrezzi,
Ai gelati, 
alle forme particolari di certe nuvole
e ai silenzi.
Con nostalgia, perché non volevi tornare.
Un ritorno a casa è orribile.
E le nuvole e i silenzi della casa contribuiscono solo al malessere generale.
Le nuvole di casa in effetti sono sospette,
E fatte con un materiale differente da quelle che hai lasciato dietro di te.
Tu stesso sei stato tagliato da un diverso tessuto nebuloso.
Restituito, una rimanenza
Un incontro triste al chiaro di luna.
Infelice di essere tornato, 
Allentato in tutti i punti sbagliati.
Un'abito malfatto, 
Uno straccio consumato e logoro.
Torni a casa. Un extraterrestre.
Straniero.
La forza di gravità della terra è uno sforzo ora raddoppiato.
Trascini i lacci sciolti delle scarpe e le tue spalle; 
la linea della preoccupazione sulla tua fronte è più scavata.
Torni a casa incupito, 
Un pozzo inaridito;
Legato al domani con un fragile filo di
"comunque".
Ti rattristi nell'attacco dei giorni tutti uguali;
Tanto uno come l'altro.
Beh.. comunque, sei tornato.
Il sole va su e giù, come un puttana stanca.
Il tempo è immobile come un arto spezzato
E tu diventi vecchio.
Nulla si muove,
Eccetto le correnti notevoli del sale nel tuo corpo.
La tua vista si indebolisce.
Porti il tuo tempo con te.
La grande balena azzurra,
Un'oscurità scheletrica.
La tua vista è ai raggi X
I tuoi occhi sono diventati fame.
Torni a casa tua coi tuoi mutanti doni
In una casa di ossa. 
Tutto quello che vedi adesso sono ossa.
Solo ossa.