Non mi piace molto parlare, ho sempre l'impressione che le parole mi sfuggano, disertino, si dileguino, non è un problema di vocabolario nè di definizioni, perchè di parole ne conosco parecchie, ma al momento di pronunciarle mi si confondono, si disperdono, ecco perchè evito i racconti e i discorsi, mi limito a rispondere alle domande che mi fanno, tenendo per me l'eccedenza, l'abbondanza, le parole che moltiplico in silenzio per avvicinarmi alla verità.
Spesso vedo cosa passa per la testa della gente, è come una caccia al tesoro, un filo rosso che basta far scivolare tra le dita, fragile, un filo che conduce alla verità del Mondo, quella che non sarà mai rivelata.
Ho imparato che non si scacciano le immagini, e ancora meno le crepe invisibili che si aprono in fondo alle viscere, non si scacciano le risonanze nè i ricordi che si risvegliano quando scende la notte o spunta l'alba, non si scaccia l'eco delle grida, e ancora meno quello del silenzio. Anche le parole s'imprimono in testa come sopra un nastro.
Ho imparato qualcosa anche sulla paura, non su quella che può essere domata con esercizi respiratori, ma quella che sta alla base di tutte le emozioni, il sentimento che ci accompagna da prima che venissimo al mondo. È la paura che fa strisciare i pesci fuori dall'acqua e li porta a sviluppare i polmoni, la paura che insegna a correre e che fa sotterrare i propri morti.
Non sono un miracolo. Non sono un tesoro o una cosa preziosa. Sono solo un essere umano.
Angelica
- JoinedAugust 11, 2016
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