Son sicuro che nessuno leggerà ciò, tuttavia lo metterò per spiegare perché accadrà quanto potrebbe accadere nel giro dei minuti successivi alla pubblicazione di ciò.
Nella giornata di oggi mi sarei reso conto di come ciò che mi sarei portato dietro per lungo tempo andrebbe lasciato morire.
Normal Tournament e suoi allegati per fortuna mai visti saranno riposti nella discarica che sarebbe la mia mente e non saranno più ripresi in futuro.
Sarebbero storielle vecchie che ad accennarle mi sarebbero parse buone ma nel riconcretizzarle esse avrebbero perso il proprio aspetto che me le rendeva così care.
A lungo sarebbe andata così, nell’alternarmi tra “È un peccato non lavorarci” e “Non sarebbe quello che voglio fare”.
Avrei posto la nostalgia ed un’ingombrante bisogno di scrivere prima del piacere dietro lo scrivere qualcosa che si è rivelato assente per molto e che io non avrei di certo spinto ad emergere.
Nella mia pazzia ed instabilità mentale, che in questo messaggio prendibile come una copypasta emerge, avrei compreso come qualcosa non potrebbe andare avanti senza il piacere e la volontà, almeno in questo caso.
Non sarei vincolato da alcun effettivo obbligo se non me stesso ed il conflitto interiore che deve oggi terminare, perché quello che faccio non dovrebbe causare problemi di ogni genere né a me né agli altri, specie se “quello che faccio” sarebbe una storiella ispirata a qualche anime e manga consumato tre anni fa.
Non son creativamente cresciuto, sarebbe ora di cambiare.
Chiedo venia per lo scritto che nessuno avrebbe chiesto e presumibilmente, come anticipato, non leggerà, e farebbe bene (specie perché nessuno mi avrebbe seguito per davvero e ciò parrebbe quanto potrebbe scrivere un egocentrico illuso).
Godo.