Ho attraversato quella che vorrei provare a definire una fase di negazione. Che non è né la prima né l'ultima. A volte penso che impiegare il proprio tempo nella scrittura sia senza senso. Forse bisogna fare altro, qualcosa che in futuro ti dá delle opportunità concrete, qualcosa che ti assicuri almeno in parte una vita decente, eppure dopo ritorno sempre qui. Forse in parte le parole che scrivo e che quasi nessuno legge sono un bisogno impellente per me, e la sera se non ho scritto niente durante la giornata arrivo a chiedermi: "Come mai Monica? Sei davvero tu?"
No non sono io. Io sono quella un po' anticonformista (ma neanche troppo), che ormai pensa diversamente dagli altri senza sforzarsi troppo. Sennò non sono io. Se non scrivo mi sembra che ogni emozione, ogni sorriso, ogni lacrima, ogni risata, ogni piccolo momento di brivido o di eccitazione vadano sprecati. Insomma ciò che mi succede concretamente, o che succede nella mia testa deve diventare una storia, sennò che cazzo è successo a fare? Ed è un ragionamento senza senso perché le cose non necessariamente accadono per un motivo, ma io devo sempre trovarne uno. Da qui l'idea di diventare scrittrice, perché vorrei impiegare il mio tempo in ciò che amo fare e trasformare la passione in lavoro, che alla fine è quello che cercano di fare tutti. Continuerò a scrivere le mie storielle anche se quasi nessuno le legge, perché se non lo faccio è peggio. Guarderò gli altri fare una scelta che tutti si aspettano che loro facciano, per poi pentirmi all'inizio di non essere come gli altri, e dopo chissà. Torno su Wattpad ogni volta perché alla fine non saprei come altro fare.