Ho iniziato a scrivere all'età di quattordici anni, in una calda giornata di metà giugno. 
Ho iniziato a scrivere perché sognavo, perché i miei idoli mi facevano emozionare, ridere, piangere, sognare. 
Ho scritto tanto per loro, su di loro. 
Ho scarabocchiato infiniti pezzi di carta, ho finito centinaia di penne, ho passato i pomeriggi e le notti a battere sulla tastiera del computer interminabili parole, pensieri, sogni. 
Accompagnata dalla loro musica, ho creato diverse storie, diverse versioni di vita. Quella vita che avrei voluto, ma che potevo avere solo nella mia mente. 
Nel mio cuore. 
Poi sono cresciuta. 
Mi sono innamorata. 
Automaticamente, spinta da quell'amore che avevo e che ho dentro, ho iniziato a sperimentare anche la scrittura di storie originali. 
Sono cresciuta nel mio modo di scrivere, sono cambiata, sono migliorata e lo devo ai libri che ho letto, agli scrittori a cui mi sono ispirata. A quelle persone che sono un punto di riferimento, che pur indirettamente mi hanno dato consigli per migliorare. 
Ora continuo a scrivere e raccontare i miei sogni, racconto ai miei lettori quella che per me è la mia vita in un'altra dimensione, un mondo parallelo a quello reale dove mi rifugio quando mi sento felice, triste o abbandonata. Quello che so dove trovare ogni volta che ne avrò bisogno. 
Quel mondo in cui tutto è perfetto, perché la perfezione esiste, basta solo guardarla con gli occhi di un sognatore.