Sfoghi, più che racconti. 
Ciò che leggerete non è figlio di un progetto mirato o studiato a tavolino. Tutto è frutto del momento, dell'attimo. 
Allievo dell'immortale Lovecraft, amo la descrizione dell'emozione, in particolare la paura, il terrore nero e cieco, più di ogni altra cosa. 
Eppure, tra ghoul, dybbuk, strani esseri figli dei nostri incubi più brutali e anime disperse nello Shub, ogni tanto mi cimento in qualche riflessione strampalata su chi siamo, da dove veniamo e, soprattutto, dove andiamo... ovviamente con un risultato che ai deboli di cuore potrebbe non piacere per nulla. 

Non ho la superbia di considerarmi scrittore, anche se ho già provato a pubblicare. Sono più un cantastorie, un narratore di incubi. Ho inventato l'universo dello Shub, di cui vado molto fiero al punto tale che, a volte, mi chiedo se... sia stato lo Shub stesso a proferirmi all'orecchio quanto ho scritto fino a ora. 

The Shub may be with you...