BIOGRAFIA:
Ho cominciato dal "far finta di..."
Passavo ore intere a recitare storie, immaginando una realtà completamente diversa. Ero una bambina parecchio vivace, e probabilmente, anche difficile da tenere a bada.
Crescendo, ho direzionato la mia fantasia sulla carta, e successivamente, al PC. A lungo ho scritto senza pubblicare una sola riga.
A lungo ho scritto senza che nessun insegnante segnalasse niente.
La scrittura è cresciuta al mio fianco, quale filtro di una realtà che non sempre mi andava a genio. Creare è sempre stato per me uno sfogo importante.
E poi c'era la lettura.
Da piccola non leggevo. Ho imparato tardi. In prima superiore sono stata criticata dall'insegnante di biologia per la mia lettura stentata. Oggi, non solo leggo rapidamente, ma so farlo a voce alta, e dando colore alle parole.
Il mio percorso è tempestato di etichette che mi sono state affibbiate e che puntualmente mi sono strappata dalla fronte.
Amo raccontare il quotidiano nella sua banalità che ci riguarda un po' tutti.
Amo parlare di situazioni difficili che si risolvono in maniera realistica, e non come in certi film, dove l'occhio volge sempre un po' alla favola.
Ad oggi ho molti amici e sono felicemente sposata, ma per arrivare all'attuale serenità il percorso è stato arduo.
La mia scrittura non è autobiografica ma trae ispirazione da emozioni ed episodi vissuti molto da vicino. Talvolta, la mia penna può fondersi con il punto di vista di un personaggio - anche se scrivo in terza persona - ma se ciò accade è solo perché sto cercando di mandare un messaggio molto importante.
Nulla è perduto, finché non siamo noi stessi a deporre le armi.
In bocca al lupo a tutti.
Manuela.

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