Gentile lettore/scrittore, 

ti svelo un segreto: io non so far altro che scrivere.

Non che ne vada eccessivamente fiero, e anzi trovo la cosa a tal punto riduttiva da farmi desiderare spesso di orientarmi ad altro. Tuttavia, ogniqualvolta mi accingo a destreggiarmi tra le molte esperienze comuni del vivere, dopo poco ne perdo interesse, mi distraggo o, peggio, mi annoio.

Invidio molto coloro che sanno pasteggiare al tavolo della vita a spizzichi e bocconi, assaggiando dal menù ogni piatto col medesimo entusiasmo: che viaggiano, praticano sport, escono con gli amici, mettono su famiglia e lavorano di contorno al tempo libero.

Io scrivo, e quando dormo sogno cosa scrivere, e quando mi sveglio penso a cosa ho scritto sognando; in vacanza cerco ovunque spunti per paesaggi, ogni conoscenza è un personaggio in divenire, ogni sentimento è complice di trama e ordito.

E in tutto ciò, coloro che tengono a me non possono far altro che soffiarmi un po' del loro amore attraverso gli spifferi, sperando che giunga a me trattenendo ancora sufficiente calore da ricordarmi che loro ci sono e mi aspettano.

Ho mancato compleanni e anniversari, matrimoni e funerali. 

Ho infranto promesse e rotto amicizie.

E pure con una così miserabile attenzione verso gli altri ho sempre dormito il sonno allegro dei bambini, senza mai avere un solo pensiero che si frapponesse tra me e quell'altrove fuori porta che è il sognare.

Non so chi tu sia, quali siano i tuoi gusti letterari né il criterio che utilizzi nelle scelte che compi, ma sappi che per me il tuo giudizio è molto importante, poiché è a esso che affido questa mia passione.

Danilo