Caratterialmente lo si può considerare sia estroverso che introverso, giacché nei rapporti con gli altri non si vorrebbe limitare, e prova a non nascondersi. Eppure nel suo animo fluttuano spesso, per cause di forza maggiore, domande inespresse e pensieri non esplicitati; ambedue in grado di tormentare la sua già precaria quiete interiore. È qui che interviene la scrittura in tutta la sua natura catartica e liberatoria, consentendogli di dar vita ai demoni che albergano nel suo essere, logorandolo e aggiogandolo talvolta. Essi, tocco dopo tocco sulla tastiera del telefono o del computer, divengono rapidamente tangibili, occasionalmente persino affascinanti. Questo, tuttavia, è il suo punto di vista, lo stesso che ho adottato per abbozzare il corrente autoritratto. E il busillis a cui vorrei pervenire risulta quindi ben chiaro e, per certi versi, scontato: parole scaturenti dal mio connubio di sensibilità e intelletto, una descrizione il cui materiale è stato ricavato dai miei occhi e plasmato dal mio cervello, non varrà mai quanto e come la tua, mio caro ed ipotetico Lettore.