Era stata una follia. Amarti intendo.
Era stata una follia bella e buona. Eppure non ci avevo minimamente pensato quando posai le mie labbra sulle tue.
Tu per me eri diventato una droga. Niente riusciva a farmi scordare di te.
Eppure dicevano che le droghe facevano male. Che prima o poi ti ammazzavano. O forse ti ammalavano.
Ma perché non dicevano lo stesso sull’amore?
Tu nonostante tutto, mi facevi schiantare sul suolo più volte. Mi portavi su e poi, boom, di botto mi buttavi giu. Sola e senza nessun appoggio morale.
Diventavi freddo, gelato e capire i tuoi sguardi era peggio di affrontare dieci diversi enigmi tutti insieme.
Ma poi, piano piano, capii la tua personalità.
Eri debole. Anche più di me. E riuscivi a proteggerti solo ferendo gli altri. Era così che alimentavi la tua finta supremazia. Era così che ti sentivi più forte.
Ma con me, le cose ben presto cambiarono.
Ti feci vedere il tuo riflesso, con i tuoi veri occhi, e con il tuo vero animo.
Ti spogliai dalle tue stesse paure, e ogni cosa per te tornò a battere.
Vidi il tuo viso diventare più naturale, morbido. Ed è così Draco, che io me ne innamorai di più.
Ti perdonai tutto, e tornai ad amarti di nuovo. Di più.
Fino a quando i tuoi primi passi mi diedero la conferma della mia riuscita.
Ma sai, biondino, se avessi continuato ad essere così, ti avrei amato lo stesso. Perché si, Draco… la mia vita non avrebbe avuto mai un senso se a colorarla non ci fossi stato tu.
-Phyton