Il viaggio di ritorno verso queste pagine non è stato solo un rientro fisico, ma un’odissea dell’anima, segnata da una fragilità che, lo confesso, non si limitava al corpo.
Ci sono momenti nella vita in cui le nostre mura interiori tremano, e il battito sembra chiedere una tregua. È proprio in questa sosta forzata, in questo periodo di cura e profonda vulnerabilità, che ci si lascia andare con la massima e totale fiducia. Si sceglie di sciogliere gli ormeggi e offrire il proprio paesaggio interiore a un'altra anima, mostrandosi nudi e senza difese, perché la salute ci insegna quanto siamo fragili.
È in quel momento di massima apertura, quando la fragilità fisica rende il cuore più esposto, che a volte arriva la prova più inattesa. Un gesto di profonda confidenza può incontrare una mano inattesa e fredda.
È doloroso scoprire che ciò che credevi fosse un legame sincero si trasforma in un vento gelido, proprio quando avevi più bisogno di calore. Quando la ferita emotiva si unisce al peso della fragilità fisica, il cuore, già provato, sente il colpo con una violenza che non si può spiegare.
Ma l’arte di guarire insegna che ogni cicatrice è una linea di forza. Nonostante l'ombra che ha cercato di spegnere la fiamma, sono qui. La delusione non cancellerà la mia capacità di amare, né quella di creare.
Ritrovare voi e questa community, è la vera luce che ha dissipato l’ombra. Sono felice di essere tornato per condividere altre storie e onorare il coraggio di chi, come me, ha scelto di esporsi.
Grazie per la vostra presenza silenziosa. Riprendiamo il cammino.
Con affetto profondo e resiliente, Paolo ❤️