È difficile parlare di me, considerando che ho intenzione di tenermi nel più completo anonimato.
Il nome che ho deciso di utilizzare qui, "Ragazzo blu", dà le informazioni basilari su di me: "Ragazzo", perché beh, sì, sono un ragazzo. E "blu" perché è un colore che mi è sempre piaciuto, in cui mi sono sempre identificato.
È il colore che per me ha sempre significato la felicità, l'allegria, la spensieratezza, nonostante non ci sia mai stato un vero proprio motivo. O forse sì. Beh, effettivamente un motivo c'è: i miei occhi sono blu. Lo so, forse sembrerò poco modesto, però alla fine mi hanno tutti identificato nei miei occhi così chiari, sopratutto in famiglia, dove tutti invece hanno gli occhi scuri.
Altre informazioni su di me? Non so, penso che queste possano bastare.
RagazzoBlu non è altro che un ragazzo che non vede l'ora che il suo mondo sia blu, ovvero non aspetta altro che un mondo felice, allegro e spensierato, ma che purtroppo, almeno per il momento, blu non è.
No, perché il suo mondo non è blu. Il suo mondo è grigio.
Il suo mondo si basa sull'andare a scuola, ascoltare le lezioni, tornare a casa, rimanere chiuso in camera, non fare niente tutto il giorno, stare al computer e al cellulare.
E poi arriva la sera.
E RagazzoBlu pensa a qualcuno.
Sì, perché la sera un po' tutti i ragazzi, quando si addormentano, pensano a qualcuno. E lui pensava a quel qualcuno, e immaginarsi una vita con quel qualcuno significava vivere in un mondo blu.
Eppure, quando si risvegliava la mattina e quel mondo blu non c'era.
Non esisteva.
Era frutto della sua mente.
E soffriva.
Soffriva perché la verità fa male, o meglio, la realtà fa male.
Perché vedeva che quel qualcuno non faceva parte della sua vita.
E automaticamente non viveva in nessun mondo blu.
Sì, si chiama RagazzoBlu perché ha gli occhi blu.
Ma il blu non ce l'ha dentro.
E non vede l'ora che ci sia anche dentro.
  • Un giorno spero molto lontano
  • JoinedOctober 7, 2014