«Avevo cinque anni quando mi hanno buttato dentro. Ti assicuro che non si annega. Scopri quasi subito che ci sono pietre sconnesse e riesci ad arrampicarti fuori».
Per un secondo il ricordo del pozzo, con il suo odore marcio di putrefazione e quel buio denso mi fa rabbrividire. Devo andarmene al più presto da questo piccolo paese, tornare in città dove posso essere uno sconosciuto tra gente che non mi guarda neanche in faccia. Dove non ho un passato. Dove non sono figlio del demonio.
Lei avanza ancora. Le volto le spalle. «Se non te ne vai richiamo le tre teste di legno che ti seguivano».