Il 2021 è finito, anche in maniera abbastanza pacifica nonostante tutto. Parliamo subito del grande argomento, il Covid. Che questo anno ci ha fatto la cortesia, non di sparire, ma di darci non 1, ma 2 varianti (Delta e Omichron) la cui ultima ha un tempo di incubazione di 3 giorni e che è il doppio più letale. Ma tranquilli, perché noi abbiamo la soluzione, abbiamo Draghi. Ex direttore della banca europea, rispettato da tutto e da tutti. Crea il Green Pass, criticato in Europa e poi copiato dagli altri paesi della stessa quando hanno visto la sua efficacia. Vengono fatte vaccinazioni a manetta per raggiungere l'immunità di gregge e in poco tempo diventiamo l'unico paese con l'80% della popolazione vaccinata con almeno la prima dose. Draghi propone un Recovery Plan in cui c'è dentro di tutto: politiche ambientali, riforme della scuola, digitalizzazione, trasporti infrastrutture e investimenti sulla ricerca. È riuscito a risollevare l'immagine dell'Italia che ancora nel mondo è affiancata a Berlusconi, tanto che l'Economist nomina l'Italia "paese dell'anno". Questo anno è stato un anno di grandi vittorie per il nostro paese: abbiamo spaccato all'Eurovision, umiliato gli inglesi a casa loro negli Europei, abbiamo l'uomo più veloce del mondo e uperato il nostro record nel medagliere, conquistato entrambe le coppe europee di pallavolo maschile e femminile, abbiamo il miglior pasticcere. Ed è in questo clima di vittorie che avviene una sconfitta. Il DDL Zan, un barlume di speranza verso una giustizia più giusta e verso l'insegnamento contro la discriminazione, viene affossato, rimandando la discussione ad 8 mesi. Come sarà il 2022? Avremo ancora il Covid, questa è una certezza, poi si vedrà. Non vi darò messaggi di speranza, non sta a me farlo, ma non smettete mai di averla.