RoxyAce30

Non è così che funzionano gli scambi. Scemo io che mi sono anche impegnato. 

Ciao, volevo sapere cosa ne pensi della mia storia. Non serve che entri nel dettaglio, un parere generale

Tra una scena mostrata e l'altra ci sta fare dei collegamenti raccontati, ma il meno possibile. Evita anche gli spiegoni, cioè i paragrafi privi di eventi che servono solo a mettere al corrente il lettore di cose. Purtroppo senza conflitto il lettore sarà solo infastidito da queste intrusioni che trasportano via dal vivere la scena.
          Per quanto riguarda la sceneggiatura, la storia in senso assoluto non posso esprimermi perché non mi è ancora chiara.
          Finito.
          Scusa per il pippone gigante

"Quando ci svegliammo eravamo in anticipo così decidemmo di andare a fare colazione. Appena arrivammo un sorridente Ben ci accolse."
          Questo è un buon esempio. Vedi come è vago e raccontato? Poi non si capisce dove arrivano. Nel posto dove fanno colazione si direbbe, ma poi vanno dal capo, quindi è il posto di lavoro. Quindi mi sono chiesto: ai fini della storia cosa ci importa se fanno colazione? Devi tagliare le scene prive di conflitto. Più la storia è veloce meno probabilità avrai di annoiare il lettore. Perché in effetti mi sono un tantino annoiato.
          Arrivato al capitolo 8 la protagonista non ha ancora subito una minaccia concreta, non ha ancora preso azione verso un suo chiaro obiettivo.
          Io condenserei le scene così: come prologo sarebbe perfetta la sparizione dell'amica. Questo ti da tante possibilità di aggiungere dettagli con cui il lettore può divertirsi ad immaginare cosa sia successo. Poi mette in chiaro che tipo di storia è da subito. Dopo mostrerei la sua giornata al lavoro coi colleghi come hai fatto. Fai capire che sono passati anni dalla scena prima con astuzia. Non dicendo: eh sì, sono passati anni da quando è sparita sempronia (non ricordo il nome). Ma facendo capire magari che prima sono universitarie e adesso lei ha una carriera ben avviata. Io farei che la mail le arriva sul posto di lavoro, così risparmi tempo e vediamo la sua reazione e l'indecisione se dirlo agli altri. La scena successiva sta tornando a casa e si sente osservata. Questa volta avrà una buona ragione per essere paranoica e il lettore si chiederà se c'è davvero qualcuno o lei se lo immagina.

Eccomi qua 
          Innanzitutto, a scanso di equivoci, devo dirti che quello che dirò è solo la mia opinione e voglio solo aiutare la gente dando una visione esterna. (Mi è capitato che qualcuno si offendesse)
          Le frasi sono troppo lunghe. Usi le virgole anche dove ci starebbe bene un punto e i lettori rischiano di restare confusi. La prima persona di solito è meglio farla al presente per evitare l'effetto diario, a meno che non sia l'effetto che volevi.
          Per quanto riguarda la narrazione trovo che ci sia troppo raccontato e poco mostrato. Quello che intendo è che fai resoconti poco significativi di quello che fanno i personaggi. Se una scena ha importanza e non deve essere tagliata (ci arrivo dopo) deve essere mostrata momento per momento dall'interno del personaggio con dettagli sensoriali. Devi diventare il personaggio mentre scrivi e dire in modo specifico cosa vedi e cosa senti. Non usare i verbi di percezione, che portano fuori dal personaggio. Non dire: vedo Vicky che si avvicina. Lascia solo i dettagli e il lettore capirà che è quello che il personaggio ha visto. Vicky si avvicina.
          Non ricordo dove ma ad un certo punto c'è scritto: "<rimprovero> mi rimproverò con aria divertita"
          Se il lettore capisce dal contesto che si tratta di un rimprovero non serve ribadirlo. "Con aria divertita" non è sensoriale, non è specifico. Non mi fa immaginare niente.
          È meglio:"<rimprovero> ridacchia" o qualcosa così.