Fin da piccola, quando ero arrabbiata o triste, prendevo un foglio e scrivevo, spingendo così forte sulla penna da lasciare segni indelebili sulla carta. Ogni parola che lasciavo scorrere sembrava liberarmi un po' di più, come se ogni lettera portasse via un pezzo del dolore che avevo dentro. 
Quando finivo di scrivere, rileggere quelle parole mi permetteva di lasciar andare le emozioni e le lacrime, per poi strappare tutto, come se fosse un capitolo chiuso della mia vita. In quel momento, mi sentivo sollevata, più leggera.
Non sono mai stata una ragazza che mostra la sua tristezza, perché credo che il sorriso sia la chiave di tutto.
Ma ho imparato che nascondere le emozioni non significa eliminarle. È stato un lungo percorso, e, nonostante la dislessia che mi accompagna, pensavo che la scrittura non fosse per me.
Solo due anni fa ho scoperto di avere una forma lieve di dislessia, e per molto tempo mi sono detta che non ero fatta per scrivere.
Eppure, qualcosa dentro di me ha continuato a spingermi.
Ho cambiato idea.
Non è mai troppo tardi per trovare la propria voce, e scrivere, per me, è diventato più di un atto terapeutico.
È diventato un modo per esplorare, per connettermi con gli altri, per liberarmi davvero.
Ora voglio condividerlo con te.
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  • JoinedFebruary 19, 2025


Story by scrittarcanum
OLTRE LE APPARENZE :io non sono ciò che sembro, non sono ciò che pensi by Scrittarcanum
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racconta la storia di Maya, una ragazza di 18 anni segnata da un passato devastante: un padre violento e una...
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