Salve a tutti!
Oggi cade una delle ricorrenze meno conosciute e più sottovalutate. Si commemora e si parla spesso (e giustamente) di cose vergognose come la Shoa e la ghettizzazione e discriminazione dei neri in America, ma del mondo disumano dei manicomi non parla quasi nessuno. 41 anni fa, il 13 maggio 1978, in Italia entrava in vigore la legge Basaglia, che finalmente metteva fine alla realtà dei manicomi, facendoli chiudere.
Questi luoghi dicevano di curare le persone con disturbi mentali, ma quello che in realtà facevano era rinchiuderle a vita e controllarle, come in un carcere, tra l'altro in pessime condizioni. A chi entrava in un manicomio venivano tolti tutti i propri oggetti personali, diventava un numero, veniva lasciato in stanze vuote e spoglie chiuso a chiave, a non fare niente per la maggior parte del giorno ogni giorno, veniva sottoposto all'elettroshock e alle camicie di forza e, in alcuni casi, anche picchiato dagli infermieri che se ne occupavano. A questi ultimi, il dialogo e il vero interesse verso i pazienti non era consentito, bisognava solo sorvegliarli. Per non parlare delle condizioni igeniche di gran parte di questi ambienti.
In altri paesi, poi, la realtà manicomiale era perfino peggiore.
Altro che curare la "follia", in questi luoghi la si creava...
Tutto questo per evidenziare l'importanza di quella rivoluzione che c'è stata più di 40 anni fa e una atrocità, quella dei manicomi, che non deve essere dimenticata e ripetuta.
Buon 13 maggio a tutti!
✊✊✊
P.S: Se qualcuno è interessato a questa tematica, consiglio i libri "Scene da un manicomio" (di Adriano Pallotta e Bruno Tagliacozzi) e "Dieci giorni in manicomio" (di Nellie Bly).