Qui ti parlerò di me, del parkour che mi ha salvato la vita.
Ti parlerò di Lui, del suo modo di farmi ridere, dei suoi occhi, della sua risata affiancata alla mia. Ti parlerò inevitabilmente della notte, dei suoi odori, della sua magia, del vento, dei suoi consigli, ti parlerò di come mi abbia sempre ascoltato e risposto.
Ti parlerò della scuola, del fatto che mi uccide, dell'impegno che richiede un liceo, della mia pigrizia e della solitudine in quell'aula vuota. Ti parlerò del vuoto che la notte torna a sguasciare da sotto il letto. Ti parlerò dei demoni che mi porto dentro, della rabbia, del continuo desiderio di veder scorrere sangue. Ti parlerò di lividi, di lamette buttate, di cambiamenti, di miglioramenti e peggioramenti. Ti parlerò di droga, quella che gira nei bagni della scuola, di sangue che sgorga lento dalle ferite.
Ti parlerò dei miei sbalzi d'umore, dei complessi che mi faccio e del mio essere sempre fuori dal mondo. Ti parlerò di Ikari e di Hakai, che sono ancora qui con me.
Ti parlerò delle mie paure più segrete, dei miei dubbi e delle mie certezze.
Ti parlerò di me. Sarà una storia dura. Ma le salite mantengono sempre la promessa di panorami mozzafiato.
- JoinedOctober 15, 2015
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Story by Shuta00
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Cose a caso
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Alcuni la chiamavano fede.
Io l'ho chiamato vento.
Ed il vento ha sempre risposto.
#181 in natura
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