Io mi definisco come: un ragazzo sensibile, perspicace, intelligente e serio al punto giusto: il classico pazzo che nasconde dentro sé un'esplosione di creatività che, a detta degli altri, dissimula dietro una virilità precoce.
A volte sono un po' taciturno... uhm, un po' troppo, oserei dire, ma questo, perché mi piace osservare attentamente prima di esprimere un qualsivoglia giudizio; al contrario di chi mi giudica che, invece - a mio parere - credo che osservi poco e per niente; oppure, la loro è soltanto invidia, chissà, chissà.
Sono anche un pazzo - ribadisco. 
E forse - ma proprio forse - la mia follia sta nel adorare la magia! E con «magia» non mi riferisco a  semplici trucchi d'illusionismo, o  a quella materia primordiale ed  utopistica che tutti noi conosciamo per antanomasia; ma tutt'altro: emozioni, sensazioni, sfaccettature - amore, passione, dolcezza - questa è la vera magia, l'unico e solo grande mistero.
Non c'è niente di più magico di essere in grado di far spuntare un sorriso sul viso di qualcuno - un innesco semplice, spontaneo, ma potente.
Però, sfortunatamente, tali "sortilegi" stanno sparendo nella fuligene del tempo: dimenticati, forse, ignorati; sepolti sotto strati di superficialità; ma in noi resterà sempre il segreto di quell'ardore travolgente e inspiegabile, una chimica apparentemente estranea al corpo ma così familiare alla nostra anima.

Una volta un pazzo disse: «Non permettere mai a nessuno di toglierti il sorriso. Nessuno è così importante da poterlo fare».
Beh, quel pazzo, signori... direi che aveva proprio ragione.