Lasciare parlare gli altri di sé, è sempre la cosa migliore. Non centreranno il fulcro di quello che siete, ma almeno non dovrete sentirvi stupidi nel cercare le parole che vi descrivono. E che comunque non centreranno in fulcro di quello che siete. Ma a volte bisogna farlo, diciamo che bisogna presentarsi, se non altro per educazione. L'autore delle cose che scrivo non so dirvi quando è nato di preciso, per queste cose è un po' meno semplice che ricorrere a un dato anagrafico, ma posso dire che è passato parecchio tempo. Posso dirvi che da bambino inventavo storie e che volevo per regalo una macchina da scrivere. E anche che me la regalarono. Sono uno di quelli che ha sempre saputo cosa voleva fare. Riuscirci poi è una cosa a parte. Nonostante tutto non sono mai stato sicuro che avrei scritto qualcosa di buono finché dopo racconti poesie e bozze abbandonate non arrivò il primo libro, Una di quelle notti, a sedici anni. Venne fuori da solo, io non feci altro che perderci il tempo tutti i pomeriggi per sei o sette mesi. Forse venne fuori dalla noia dell'estate, forse dalla delusione per la vita reale, o forse era un universo parallelo su cui non so come riuscii ad entrare. Comunque venne fuori per intero, senza un solo blocco di ispirazione o un qualche dubbio e dal momento in cui c'era, non potevo più pensare di non occuparmi della cosa dello scrivere. Continuai a farlo. Il secondo libro diede più dubbi del primo già solo perché era una storia d'amore. E poi perché lo lasciai perdere a tre o quattro capitoli dalla fine. Non mi piaceva. Dopo parecchi mesi mi venne voglia di rileggerlo. Ci presi gusto. Iniziai a capire che cosa avevo voluto dire, perché avevo iniziato a scriverlo e cosa volevo farne. Fu tutto chiaro, così lo completai ed ebbi due libri completi. Diversi, ma buoni. Due libri erano una certezza maggiore che uno. Da quel momento lasciai perdere i dubbi e continuai a scrivere. Scrissi un libro all'anno, per i successivi sette anni.
  • Canosa di Puglia
  • JoinedMarch 21, 2016




Story by Stefano Saccinto
Zenith by StefanoSaccinto
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Colleterno è una lugubre cittadina con un cimitero abbarbicato su una delle colline che lo circondano. Tra le...