Buongiorno, Volpine!
Oggi si festeggiano i papà, o comunque tutti quegli uomini che ci hanno cresciuti, protetti, educati, e che in qualche modo sono e sono stati importanti per noi.
Il mio era severo e impossibile da "fregare". Ricordo ancora i chili persi nelle sue particolari lezioni di guida, o gli interrogatori a bruciapelo se fiutava la presenza di un'altra figura maschile. Ma ricordo anche le sua alzatacce perché la macchina mi aveva abbandonata da qualche parte, in piena notte. Le domeniche sui pattini. I primi compiti di matematica. Le estenuanti partite a carte, dove ricevevo le sue impagabili lezioni di mimica facciale. E poi i caffè a tutte le ore, gli "stop" per le mensole che sparivano magicamente, l'odore di sigaretta, il cane che obbediva solo a lui, la cioccolata aperta a metà di una pista innevata, il suo dopobarba, il suo sguarduo orgoglioso quando portavo a casa un bel voto. Perché mio padre non lo diceva che mi voleva bene o che era fiero di me. Penso che non l'abbia mai detto. Ha vissuto la guerra, lui, la fame, la povertà, eppure non hai mai tirato fuori un lamento. Un uomo di altri tempi, insomma, che non sapeva dire le cose. Le sapeva fare.
Auguri a lui e a tutti i papà più o meno loquaci, che saranno sempre nel nostro cuore ❤