Vuoto_a_Perdere

Kyrie Eleison
          	
          	Perché lungo è il cammino
          	quando avanza la sera
          	Ed un lume non basta
          	per portarmi la luce
          	Tutto il pane non basta
          	per saziare la fame
          	Tutta l’acqua non basta
          	per calmare la sete
          	E l’amore non basta
          	per lenire il dolore
          	Se apri gli occhi ora vedi
          	Prendi fiato e respira
          	Oltre le ombre cammina
          	Scopri, conosci ed esplora
          	Non giudicare, consola
          	Non ti scordare il perdono
          	perché lungo è il cammino
          	quando avanza la sera
          	e l’amore non basta
          	per lenire il dolore
          	E questo lume non basta
          	per riportarti la luce
          	E tutto il pane non basta
          	per saziare la fame
          	E tutta l’acqua non basta
          	per calmare la sete
          	Tutto il fuoco non basta
          	per scaldarti le mani
          	E l’amore non basta
          	per lenire il dolore
          	E l’amore non basta
          	per lenire il dolore
          	
          	Angelo Branduardi 
          	
          	

Vuoto_a_Perdere

Kyrie Eleison
          
          Perché lungo è il cammino
          quando avanza la sera
          Ed un lume non basta
          per portarmi la luce
          Tutto il pane non basta
          per saziare la fame
          Tutta l’acqua non basta
          per calmare la sete
          E l’amore non basta
          per lenire il dolore
          Se apri gli occhi ora vedi
          Prendi fiato e respira
          Oltre le ombre cammina
          Scopri, conosci ed esplora
          Non giudicare, consola
          Non ti scordare il perdono
          perché lungo è il cammino
          quando avanza la sera
          e l’amore non basta
          per lenire il dolore
          E questo lume non basta
          per riportarti la luce
          E tutto il pane non basta
          per saziare la fame
          E tutta l’acqua non basta
          per calmare la sete
          Tutto il fuoco non basta
          per scaldarti le mani
          E l’amore non basta
          per lenire il dolore
          E l’amore non basta
          per lenire il dolore
          
          Angelo Branduardi 
          
          

Vuoto_a_Perdere

Le streghe
          
          Per chi ci crede e chi non ci crede
          parleremo delle streghe.
          Dice la gente che sono vecchie
          con i pidocchi fin dentro le orecchie,
          con gli occhi storti e affumicati,
          con i vestiti sporchi e stracciati.
          Vivono dentro castelli in rovina
          con gli uccellacci di rapina:
          perché gufi e barbagianni
          son delle streghe gli eterni compagni…
          Durante il giorno stan chiotte chiotte
          aspettando che faccia notte.
          Ma quando è buio vispe e allegre
          spiccano il volo le brutte streghe:
          vanno a cavallo delle scope,
          corrono come milioni di ruote.
          Passano monti, passan pianure,
          passano buchi di serrature;
          bevono il latte dei pipistrelli,
          di ragnatele hanno i capelli,
          e peli dei ladri e degli assassini
          vogliono fare paura ai bambini.
          Così ti dicono se fai i capricci
          e a far la nanna non ti spicci.
          Ma io – t’insegno il modo sicuro
          per inchiodare la strega al muro;
          e ti spiego come fare
          a ruzzolarla giù per le scale.
          Se la senti che sta arrivando
          non devi piangere tremando;
          se cerca di farti un dispetto
          non rannicchiarti nel tuo letto;
          e se ti fa il solletico ai piedi
          dille: – Stupida cosa ti credi?
          Falle in faccia una gran risata
          e la strega sarà spacciata.
          Questo è il sugo dell’avventura:
          la paura è di chi ha paura. 
          
          Giovanni Giudici 
          

Vuoto_a_Perdere

                                 I
          
          Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
          di quei sospiri ond’io nudriva ’l core
          in sul mio primo giovenile errore
          quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono,
          
          del vario stile in ch’io piango et ragiono
          fra le vane speranze e ’l van dolore,
          ove sia chi per prova intenda amore,
          spero trovar pietà, nonché perdono.
          
          Ma ben veggio or sì come al popol tutto
          favola fui gran tempo, onde sovente
          di me medesmo meco mi vergogno;
          
          et del mio vaneggiar vergogna è ’l frutto,
          e ’l pentersi, e ’l conoscer chiaramente
          che quanto piace al mondo è breve sogno.
          
          Francesco Petrarca 

Vuoto_a_Perdere

A chi esita
           
          Dici:
          per noi va male. Il buio
          cresce. Le forze scemano.
          Dopo che si è lavorato tanti anni
          noi siamo ora in una condizione
          più difficile di quando
          si era appena cominciato.
           
          E il nemico ci sta innanzi
          più potente che mai.
          Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
          una apparenza invincibile.
          E noi abbiamo commesso degli errori,
          non si può negarlo.
          Siamo sempre di meno. Le nostre
          parole d’ordine sono confuse. Una parte
          delle nostre parole
          le ha stravolte il nemico fino a renderle
          irriconoscibili.
           
          Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
          Qualcosa o tutto? Su chi
          contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
          via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
          comprendere più nessuno e da nessuno compresi?
           
          O contare sulla buona sorte?
           
          Questo tu chiedi. Non aspettarti
          nessuna risposta
          oltre la tua.
          
          Bertolt Brecht
          

Vuoto_a_Perdere

Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.
          
          Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. 
          Quale guadagno viene all’uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
          Una generazione se ne va e un’altra arriva, ma la terra resta sempre la stessa.
          Il sole sorge, il sole tramonta e si affretta a tornare là dove rinasce.
          Il vento gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
          Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno.
          Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
          Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole.
          Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. 
          Ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.
          Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho capito che anche questo è un correre dietro al vento. 
          Infatti: molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere aumenta il dolore.