I miei amici mi infastidiscono.
Sono molto possessiva, anche sui miei comportamenti, sui miei interessi e sulle cose che mi piacciono.
Definiscono la mia personalità, o per lo meno, sono un punto fisso, di riferimento.
Quando altre persone cominciano ad interessarsi alla stessa cosa, mi sento derubata e ne sono furiosa.
Quando cominciano ad esprimersi come faccio io o quando cominciano ad interessarsi alle stesse cose che poi mi fanno vedere come se fossero una cosa nuova che hanni scoperto solo loro.
Io perdo subito interesse per quella cosa. Ormai non è più mia, perché non è più originale, significa che devo cambiare, adattarmi, non posso essere uguale a loro.
Davvero pensano di conoscermi? Che affronto. Sono così fissati su loro stessi che mi sorprenderebbe anche solo che abbiano una parvenza di quello che sono. Mettono il mondo in correlazione con loro stessi e non vedono al di fuori del loro misero ego. E io sono lo stesso, passo le mie intere giornate a studiare i miei comportamenti, analizzare il motivo per cui ho agito in quel modo e che cosa ha causato. Sono personalità così fisse e poco mutabili che mi annoiano. Sono così poco perspicaci, così piatti. In realtà non è vero, sono solo triste, arrabbiata e sola. Sono anche invidiosa perché loro hanno qualcuno con cui parlare di quello che sentono e provano. Questo rende le loro personalità più leggere, meno intrise di segreti. Felici perché sanno che possono fidarsi e che ci sono altre persone per loro. E ne sono invidiosa. Perché il mio unico metodo per andare avanti quando le mie emozioni letteralmente mi esplodo in faccia, l'unica cosa che so fare è scappare e isolarmi da tutto e da tutti. So solo annegare in un mare di odio, invidia, ira. Perché sono molto più coraggiosi di me, che sono solo una codarda. Sono io quella ad essere piatta o a mostrare una personalità piatta.