«Ma anche al suo dolore ho resistito:  ho interrotto pochissimi libri nella mia vita, mi piace vedere come vanno a finire le storie. Voglio vedere anche come va a finire la mia».
-Ezio Bosso

Madz. Potete pure chiamarmi così.
Sono una ventitreenne appassionata di parole, pianista quando capita, fan del mistero e con un cassetto polveroso pieno di sogni.
Non vi dirò chi sono nei particolari: non credo sia necessario.
Vi basti sapere che:
-sono una fiera Tassorosso;
-Sherlock Holmes è tutto ciò che conta nella mia vita;
-Joël Dicker è il mio prototipo di uomo perfetto;
-il Dottore ha fin troppa umanità nei suoi due cuori, sebbene non sia affatto un umano;
-Gregory House è il personaggio meglio caratterizzato che abbia mai avuto l'onore di conoscere;
-Patrick Jane ha il sorriso più bello della California;
-Hershel Layton è stata la causa primordiale della mia pazzia;
-Isabel Allende, Arthur Conan Doyle, Elena Ferrante, Khaled Hosseini, Andrew Lane sono solo alcuni nomi che si ritrovano nella mia libreria straripante (i cui scaffali non basteranno mai);
-Amélie Poulain è una persona meravigliosa;
-Ezio Bosso esprime con le note quello che io cerco di scrivere:
«Non pensiamo mai alle parole, le diciamo e basta».

Altra roba che potrebbe interessarvi:
-Fun., Starset, James Arthur, Stromae, Ermal Meta, PTN, Eugenio in Via di Gioia, Caparezza;
-Homeland, Merlin, Friends, Anne with an E, B99, Scrubs, Psych.

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Per il resto, è sempre un piacere conoscervi.

Se volete sapere qualcos'altro su questa matta che vi sta parlando attraverso uno schermo, quello che scrivo sarà molto più eloquente di qualsiasi descrizione.
~Madz 
«Perché scrivo? Perché i libri sono più forti della vita. Sono la più bella delle rivincite. Sono i testimoni dell'inviolabile muraglia della nostra mente, dell'inespugnabile fortezza della nostra memoria».
"Il libro dei Baltimore", Joël Dicker