Dire che sto male, non rende l'idea.
Allo stesso tempo però, capisco che questa era la decisione più giusta, sebbene fosse la più dolorosa. Hanno lavorato senza sosta per 9 anni, macinando album l'uno dietro l'altro e non avendo il tempo di prendere una boccata d'aria. Sempre in viaggio da un posto all'altro, con orari di allenamento improponibili ed esibizioni che richiedevano letteralmente anima e corpo.
Questa è pausa è non meritata, DI PIÙ.
Le parole di namjoon, di quanto il k-pop e l'idol system siano massacranti da un punto di vista fisico e psicologico (cosa di cui dovremmo parlare più spesso), mi hanno colpito particolarmente. Vederli tutti sul punto di piangere, fra chi si è concesso qualche lacrima in più e chi ha cercato di tenere duro, ha fatto si che piangessi pure io. Sono stati incredibilmente saggi, e le loro parole mi hanno colpito dritte al cuore: yoongi ha detto che non si stanno assolutamente separando definitivamente. Ed io ci credo, perché in fin dei conti ho bisogno di un'ancora di speranza a cui aggrapparmi, no?
Credo di aver pianto non tanto per la "pausa" in sé, quanto più per come i ragazzi hanno espresso come si sentono. Namjoon ha chiaramente detto, esprimendo quello che era un pensiero collettivo, che provava la costante paura di deluderci, di non fare abbastanza. Non nego che in quel momento ho avuto un crollo, letteralmente, le mie lacrime sono aumentate a dismisura. Avrei voluto andare da lui, abbracciarlo, e dirgli che mai e in nessun modo né lui né gli altri ci hanno deluso. Hanno sempre messo noi al primo posto nelle loro vite, e molti pensano che in quanto artisti sia una cosa scontata, ma non è così. Il rapporto fra bangtan e army è qualcosa di così prezioso che viene anche difficile spiegarlo a chi non è dentro questo grande immenso fandom. Più una famiglia, forse.