“Icaro. Icaro stava per scottarsi; era troppo vicino al sole. Icaro volava, era libero, si sentiva felice, alto nel cielo, ma era incredibilmente vicino a qualcosa che l’avrebbe distrutto. Sarebbe stato più incolume, al sicuro più vicino alla terra, al solido, soffice sicuro terreno, più vicino a me. Ma Icaro era come il soffione di un dente di leone, e si librò dunque attraverso la brezza bisestile, staccandosi dal suo sottile gambo sbilenco in mille stelline volteggianti e raggiungendo le sue sorelle gassose nello scuro cuore dell’Universo.”