ASPERRIMO
E nel cheto sentiero,
d'un corvino abissale,
sfogai sulle tue spalle,
il silenzio del mio cuore,
inciampando nei miei
stentati passi, riconobbi
una sorella, che risollevò
il mio animo dal dolore,
e cinica sorrise sincera,
alla mia voce spezzata.
—non è il massimo, migliorerò per te.