Bene, dunque, sì, che dire.
Sono stata via per un po', un lunghissimo "po'", in cui non ho mai smesso di scrivere. Per me, per chi mi seguiva, per chi - chissà - un giorno mi seguirà. Ho continuato a studiare, mi sono fatta prendere a mazzate sulla schiena da altri scrittori, da altri lettori, tutti accomunati da un unico, logorante desiderio: scrivere.
Per cui eccomi qui. Con una fanfiction trasversale, in ogni senso: che abbia personaggi tratti dall'anime "SpyxFamily" o meno, la storia non cambia. Questa storia parla a tutti chi avrà voglia di seguirla.
Milano, sesso, amore, rapporti fraterni patologici, segreti di famiglia, la realtà del lavoro, un massacro su tutti i fronti che non dà tregua.
Ma qualcosa per cui essere grati ci sarà pure... no?
Vi lascio la sinossi qui:
Questa non è una storia d'amore.
A Yor Briar è stato insegnato che le cattive parole non stanno bene in bocca a una signorina.
Che possa starci bene altro? Questo non è dato saperlo.
È marzo, Milano è inquieta: la temperatura oscilla fra un caldo cocente e un vento freddo che taglia le caviglie come una lametta, cielo uggioso che sembra stia per crollare sulla testa degli abitanti.
Inquieta e angosciata come Yor: ventotto anni, single, lavora in un'azienda come HR junior in cui il suo datore di lavoro la massacra con una costanza che neppure lei ha mai avuto, sicuramente non per completare l'iter universitario.
Il risultato? Che non può far altro che detestare ciò che la circonda, eccetto suo fratello Yuri, con il quale ha un legame simbiotico che sconfina nel desiderio, reciproco, di possesso.
Dunque, che gratitudine dovrebbe mai provare nel macinare quei giorni, uno dopo l'altro, l'uno uguale all'altro?
La risposta c'è, ed è Loid Forger. Ma non come per come ci si aspetterebbe.