Anche nella folla di persone che rendeva vivace quella strada, Simone spiccava come una piuma in mezzo alla cenere: forse per il vestitino in stile gotico, ornato da numerosi merletti ed abbinato a lunghe calze scure e a scarpette laccate di nero, forse per i lunghi capelli del colore della neve, che sfioravano i fianchi, forse per gli enormi occhioni rossi come braci, appena nascosti da un paio di occhiali dalla montatura tondeggiante. Fatto sta che di fronte a lei la gente si scostava, o la additava con curiosità, lasciando la ragazzina a ridacchiare tra sé e sé. Era abituata a ricevere le attenzioni della gente, sin da quando era bambina, e si chiese come l'avrebbero guardata se si fosse tolta gli eleganti guanti neri e avesse toccato un lampione, o una sedia. Il suo stomaco, ad ogni modo, reclamò la sua attenzione, portandola a sbuffare prima di avvicinare una persona a caso, richiamandola appena con un tocco sulla spalla, prima di cinguettare: <<Mi scusi, signorina, conosce mica un posto in cui si mangi bene?>>. Il prezzo non era particolarmente importante, dopotutto, dubitava che avrebbe pagato.