aannabethchasee

vi siete mai sentiti come se voleste smettere di vivere? e non dico morire, dico smettere di esistere. intendo la sensazione di uscire dalla propria vita senza volere che essa finisca, osservandola dall'esterno, come uno spettatore al cinema. senza perderne interesse, senza cadere nell' apatia, ma essendo curiosi di vedere come va a finire perché tutto sommato quel personaggio ci interessa. 
          	certo, ci interessa, ma il film è talmente lungo ormai che continuiamo a stare attenti solo perché non si sa mai come potrebbero evolversi le vicende. 
          	ci interessa, ma sta andando talmente tanto per le lunghe senza avere risvolti accattivanti che non abbiamo più voglia di partecipare alle vicende del personaggio, di provare ciò che prova lui, di emozionarci. 
          	certo, ci saranno dei particolari che cattureranno i nostri pensieri: ascolteremo la colonna sonora, ci affezioneremo a dei personaggi e ne odieremo altri. 
          	ma alla fine, siamo solo curiosi e continuiamo a guardare il film solo per inerzia. chissà che il finale non possa stupirci? 
          	è la stessa sensazione di quando abbiamo voglia di ascoltare la musica, ma tutto ciò che suona sembra sbagliato. ciò che è nuovo è troppo estraneo per far emozionare, ciò che vecchio è stato ascoltato talmente tante volte da essere scontato. 
          	sembra che nulla sia adatto. ogni cosa è fuori posto. 
          	è la sensazione che si prova quando si ha una lista infinita di libri da leggere, tutti meravigliosi, ma nessuno sembra entrarti dentro senza mai lasciarti, come ogni buon libro sa fare. 
          	è la sensazione di quando ci innamoriamo dell'idea di leggere un libro ma non del libro stesso. 
          	ammattiamo per il batticuore che quella canzone può causare, ma non per la canzone stessa.
          	e allo stesso modo ci innamoriamo dell'idea di amare, ma non di chi amiamo. 
          	ecco, ci innamoriamo della vita, come la trama di un buon film, ma vivere, poi, si rivela una faticaccia. 
          	vi siete mai sentiti così? 

Nolowende

@aannabethchasee  Qualche anno fa, sì. Poi la cosa è precipitata. Spero che non succeda anche a te e nel caso abbia qualcuno ad aiutarti 
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aannabethchasee

vi siete mai sentiti come se voleste smettere di vivere? e non dico morire, dico smettere di esistere. intendo la sensazione di uscire dalla propria vita senza volere che essa finisca, osservandola dall'esterno, come uno spettatore al cinema. senza perderne interesse, senza cadere nell' apatia, ma essendo curiosi di vedere come va a finire perché tutto sommato quel personaggio ci interessa. 
          certo, ci interessa, ma il film è talmente lungo ormai che continuiamo a stare attenti solo perché non si sa mai come potrebbero evolversi le vicende. 
          ci interessa, ma sta andando talmente tanto per le lunghe senza avere risvolti accattivanti che non abbiamo più voglia di partecipare alle vicende del personaggio, di provare ciò che prova lui, di emozionarci. 
          certo, ci saranno dei particolari che cattureranno i nostri pensieri: ascolteremo la colonna sonora, ci affezioneremo a dei personaggi e ne odieremo altri. 
          ma alla fine, siamo solo curiosi e continuiamo a guardare il film solo per inerzia. chissà che il finale non possa stupirci? 
          è la stessa sensazione di quando abbiamo voglia di ascoltare la musica, ma tutto ciò che suona sembra sbagliato. ciò che è nuovo è troppo estraneo per far emozionare, ciò che vecchio è stato ascoltato talmente tante volte da essere scontato. 
          sembra che nulla sia adatto. ogni cosa è fuori posto. 
          è la sensazione che si prova quando si ha una lista infinita di libri da leggere, tutti meravigliosi, ma nessuno sembra entrarti dentro senza mai lasciarti, come ogni buon libro sa fare. 
          è la sensazione di quando ci innamoriamo dell'idea di leggere un libro ma non del libro stesso. 
          ammattiamo per il batticuore che quella canzone può causare, ma non per la canzone stessa.
          e allo stesso modo ci innamoriamo dell'idea di amare, ma non di chi amiamo. 
          ecco, ci innamoriamo della vita, come la trama di un buon film, ma vivere, poi, si rivela una faticaccia. 
          vi siete mai sentiti così? 

Nolowende

@aannabethchasee  Qualche anno fa, sì. Poi la cosa è precipitata. Spero che non succeda anche a te e nel caso abbia qualcuno ad aiutarti 
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aannabethchasee

ciao a tutti! scusate il messaggio in bacheca ma volevo raccontarvi una divertente storia in cui una ragazza perde la password del suo account wattpad e per questo scompare per mesi ihih. e nulla, tranquilli, c'è il lieto fine in cui lei recupera la password, si trova +99 notifiche e 64738 storie aggiornate da recuperare :D 
          pov: la ragazza sono io 
          e nulla, ascoltate molta musica, leggete molti libri, shippate nico e will,
          e io mi dileguo :)

aannabethchasee

ho una domanda (forse più di una): perché se un ragazzo se la cava con le materie scientifiche, è un genio dei computer o un mago in matematica è considerato molto intelligente, viene supportato da tutti, incentivato dalla propria scuola e viene previsto per lui un futuro importante, ma se qualcuno è portato per le materie umanistiche, ha uno spiccato senso per l'arte, la comunicazione o le interazioni umane allora è solo l'ennesima persona che prenderà lettere all'università e finirà ad insegnare italiano in una scuola media? 
          perché nella scuola italiana (e non solo) viene considerato importante la capacità di ricordare e ripetere informazioni e non il modo in cui una persona ragiona e vede il mondo? il modo in cui questa percepisce le altre persone? 
          perché se uno studente non eccelle in matematica e scienze per gli altri questo non è molto sveglio, ma se un altro non è una cima nelle materie umanistiche e artistiche è solo perché è normale, non tutti sono portati per quelle cose?
          perché se io sogno di intraprendere una carriera legata al settore umanistico mi conviene cambiare e prenderne uno tecnologico perché tanto qualunque cosa faccia io sarà inutile e tanto non troverò lavoro? 
          perché non posso neanche provare a fare quello che mi piace? perché quando mi renderò conto che quello che mi piace e quello che mi permette di pagare ciò che mi serve per sopravvivere non corrispondono sarà troppo tardi? 
          perché quando non ho niente da fare penso troppo (aiuto)? 
          

Lightwave6_0_1

@aannabethchasee woah non mi è mai arrivata la risposta, scusa se rispondo ora ahah
            Comunque, ho scelto scienze biologiche. Bel corso, anche se mi devo sorbire lezioni piene zeppe di formule chimiche e nomi bizzarri, ma vabbé :) 
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aannabethchasee

@ Lightwave6_0_1   come può un capolavoro essere scontato? 
            comunque, se posso chiedere, che facoltà hai scelto? :)
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Lightwave6_0_1

@aannabethchasee  Ohhh questo discorso mi tocca molto da vicino...ho scelto un corso di laurea scientifico (che per carità mi piace anche), nonostante la mia ormai evidente inclinazione umanistica...purtroppo bisogna venire a dei compromessi, di certo però non passerò il resto della mia vita a fare un lavoro logorante e per niente compatibile a quelle che sono le mie attitudini e ai miei ideali. Intanto lascio le porte aperte, chissà magari troverò quello che fa per me nei settori meno probabili...
            Rimane il fatto che mi trovo d'accordo con te, in questo mondo fin troppo basato sul profitto e sulla convenienza c'è bisogno di più poesia, di più ampiezza di sguardo...sembra che le persone abbiano smarrito il senso dell'incanto. Per quotare Robin Williams ne "L'attimo fuggente" (lo so scelta scontata ahah ma non posso fare a meno di essere d'accordo): "Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita."
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