Nessuno può dire chi sia davvero.
È impossibile definire se stessi. 
Non ci sono parole, antiche o neanche mai pronunciate, per descrivere un proprio io. 

Non si può parlare di una persona con delle semplici vocali miste a consonanti o con gli elementari suoni che escono dalle nostre bocche, perché non sarebbe abbastanza. Le sole parole non raccontano una persona. 

Possono descriverne il corpo o le azioni, ma sempre attraverso sostantivi, aggettivi e verbi stereotipati dagli uomini stessi. 
Che ne sappiamo se il vero nome degli occhi sia proprio questo? In altre lingue essi hanno un milione di altri nomi e in antichità ne avevano altri ancora e in futuro ne avranno di nuovi. E poi é  possibile che neanche uno tra questi sia quello giusto. 
E, secondo ciò, come possiamo saperne l'esatta sfumatura di colore dell'iride? Come possiamo, allora, descriverli? 

Le cose più complesse, invece, come l'anima, la mente e le emozioni, nessuno le ha mai sapute definire.
Per fare quello non sono mai esistite parole. 

Molti si illudono che per indicare una persona basti usare un nome, come con gli oggetti. Si pensa che essi ci rendano unici, che indichino la nostra identità. 
No. Un nome ti rende un individuo, non una persona. 
Corpo, azioni, anima, mente ed emozioni ti rendono una persona. Ti danno un'identità.

Perciò si potrebbe pensare che descrivere se stessi non sia poi così complicato. Ognuno dovrebbe conoscere questi aspetti di se.
Invece, non é così. 

Nessuno si conosce davvero. Non c'è persona al mondo che sappia tutto di se.
Quindi, nessuno può dire chi sia davvero. 

Allora, come potrei descrivermi io? Potrei dire che sono una ragazza, la mia età, se frequento la scuola o lavoro. Potrei raccontare le mie passioni e i miei gusti. Ma non riuscorei comunque a spiegarmi.
 
Posso solo dire che tra le parti che compongono una persona, ritengo che l'anima sia la più importante. 
Ed é ciò che qui voglio far venir fuori attraverso queste 'inutili' e umane parole.