aetherphile

forse era più affascinante creare miti 

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me la ricordo ancora la sensazione della prima sigaretta. mi faceva sentire per la prima volta adolescente. la ragazza con cui l'accesi per la prima volta. la sensazione di sentirmi grande. di sentire di appartenere al mondo dei grandi. di esserci anche io dentro. mi sentivo potente. mi sentivo grande finalmente. non ero più spaventata o invisibile. mi faceva sentire come se avessi uno spazio mio. appartenevo a qualcosa. lei rimase la mia migliore amica e quello il nostro momento di grandezza. ogni volta che dovevamo fingere di spostare il fumo, la paura dei genitori. i vicoli in cui l'accendevamo. eravamo adolescenti per sempre.

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penso che i libri saranno per sempre il mio rifugio segreto, come mi fanno sentire bene 
          
          rifugiarmi in quel mondo, lontano da tutti, protetta e accolta sempre come se mi aspettassero da tempo 
          
          non mi sento mai al sicuro come quando sono circondata da libri e dalle storie che custodiscono

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sono profondamente delusa da tutti, sono profondamente triste e sola. perchè mi sembra di scontare sempre una pena capitale? è come se avessi una spada puntata sempre contro la mia fronte, è come se ad ogni passo che faccio mi si stesse conficcando dentro il cervello, centimetro dopo centimetro. perchè la delusione è sempre direttamente proporzionale con il mio bisogno di scrivere qualcosa? perchè sono sempre sola? perchè sono sempre, anni dopo anni, alla mia scrivania e gli occhi pieni di delusione? perchè sono sempre più delusa? quando toccherà a me? perchè sempre io sono quella in quella strana immobilità? rifletto, cerco di comprendere la mia persona, mi guardo dentro, cerco di migliorarmi, cerco di diventare migliore, mi isolo ma parlo con tutti, cosa sbaglio? sbaglio io qualcosa? è tutto sempre così in disordine, e io ho sempre questa frase nel petto "ci sono rimasta male ma non importa", perchè non deve importare mai? perchè non posso solo essere amata?