Recensione: The Death and Life of Marsha P. Johnson (2017-1h45m)
Questo film parla della morte di Malcolm Michaels Jr., meglio conosciuto come Marsha P. Johnson. Marsha è stata una drag queen ed un'attivista per i diritti LGBTQIAP+, infatti è stata una delle persone più rilevanti durante i moti di Stonewall del '69. Nonostante molte persone pensino che lei sia stata una donna trans, lei si identificava come gay, travestito e queen. Malcom è deceduto a 46 anni, è stato visto l'ultima volta il 4 luglio del 1992, ma il suo corpo è stato trovato il 6. La polizia pensa che si sia suicidato ma tutti lo dubitano, il caso è ancora ad oggi un mistero, ma una cosa su cui la gente è sicura è che Marsha è stata assassinata.
Il documentario segue l'ultimo caso prima della pensione di Victoria Cruz, attivista trans di colore e lavoratrice nel Anti-Violence Project per aiutare le vittime di omofobia e stupro.
In questo film si possono vedere delle interviste di tante persone che facevano parte della vita di Marsha come suo fratello e sua sorella, ma anche che insieme a lei ha portato alla rivoluzione come Sylvia Riviera che è una delle co-fondatrici, insieme a Marsha, di STAR (Street Transvestite Action Revolutionaries). Questo film tratta anche della vita di molti personaggi secondari per dare un po' di contesto a com'era la situazione un tempo.
Il documentario mi ha fatto pentire di non essere vissuto fra i '60 e i '90 e di non aver avuto il privilegio di conoscerla. Questo film mi è piaciuto molto perché da un sacco di informazioni in poco tempo e racconta di una fantastica attivista che ormai non c'è più, ma Marsha non va dimenticata, anzi lei va ricordata e non solo durante la fine di giugno e l'inizio di luglio, ma tutto l'anno.