ti penso molte volte. sai?
ti penso quando mi figuro un ciliegio in fiore e la frescura che aleggia tutt'intorno, ed ecco che vedo te ai piedi del suo tronco, a sfogliare un libro e ad accarezzare le sue pagine.
ti penso quando mi sento libera di muovere un passo, quando il vento non porta più cupi sussurri, ti penso e immagino la tua tersa risata echeggiare tra le pareti di casa — o magari in un parco, nella villa della mia città, per il corso, dove desideri tu.
ti penso quando scrivo o, almeno, ci provo. ti penso quando mi chiedo "cosa potrebbe scriverci qui khalil?", e fisso il foglio bianco.
ti ho pensato quando, durante la lezione di inglese, ho dovuto rispondere a un questionario di comprensione di un testo e ho trovato la domanda "hai mai avuto bisogno di supporto?" e tu eri tra i primi nomi che ho inserito.
ti ho pensato ieri, più volte, quando xlx prof ha chiesto di dirxlx perché noi esseri umani siamo così sbalorditi di fronte ai punti di fine sentenza che la vita interpone nel nostro cammino. e io ho risposto "perché, almeno io, do tutto per scontato".
e so che sono esempi banali, perché a scuola non ho imparato ciò che mi hanno insegnato altrx, ciò che mi hai dato tu.
ti penso quando ci credo davvero, e all'improvviso tutto si fa un po' più leggero, e ci spero davvero. ti penso quando mi figuro i tuoi occhi neri posarsi su di me, non so quando e non so dove, non so se prossimamente o se tra un po' di tempo. ti penso quando mi dico che posso migliorare, ti penso spesso. sai? e si fa tutto più vivo.