࿐      arya / sanskrit ─ ārya /      
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     / o·no·ré·vo·le / ; / nò·bi·le /         ✵

⇾nella tradizione buddista il nome arya è usato frequentemente per indicare un eroe o una guerriera spirituale. 

⇾nella tradizione buddista i gatti ( felis catus ) sono considerati un simbolo spirituale in grado di trasmettere armonia e calma a tal punto che l'umano, per amare incondizionatamente questo felino, deve prima riuscire a stabilire una connessione profonda con se stesso. inoltre i gatti venivano posti vicino ai morti nella cripta, la quale possedeva una fessura per permettergli di uscire. se il gatto usciva voleva dire che in quel momento l'anima del defunto si era reincarnata del corpo dell'animale, permettendole di raggiungere la libertà verso l'ascensione. 

⇾arya / felis catus

⇾gli occhi di un gatto sono due finestre dietro le quali una divinità misteriosa ci osserva in silenzio.
(f. caramagna)  ☽ si dice che i gatti dell'antico egitto alla fine della giornata lasciavano che i raggi del sole si nascondessero dentro i loro occhi per rimanere al sicuro .

↝mi dà sempre un brivido quando osservo un gatto che sta osservando qualcosa che io non riesco a vedere.
(e. farjeon) ✧ c'è un filo sottile fra la creatività, la sanità mentale e il chaos.  io ci cammino sopra costantemente, cercando ciò che nessuno vede o che lascia da parte. mi piace prendermi cura delle idee dimenticate, delle paure nascoste nell'armadio, di tutto ciò che viene considerato poco. amo guardare chi nessuno vede e percepire ciò che gli altri non sentono. amo prendermi cura delle note sul pentagramma come delle parole più complesse mai usate ma splendide o dei termini intraducibili in altre lingue. 
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wabi-sabi (giapponese) : apprezzamento per la bellezza transitoria e imperfetta, destinata a spegnersi presto ma apprezzata finché viva. 


✵    my demons make the mind
       the most intimate place of me