MaliaInk

Ciao! Scusa se ti scrivo qua, ma vorrei chiederti se ti andasse di leggere la mia storia: *City Havoc: Echoes of Black Sheeps.
          
          Ho notato che stai leggendo il dark romance "Until Spring" e mi farebbe piacere avere una lettrice così interattiva come te.

_spesca_

Poi, se il tuo confronto principale è con l’autrice, un lettore ha il diritto di esprimere la propria opinione e di partecipare alla discussione. il fatto che io difenda la storia non è inutile; è parte di un dialogo che può arricchire sia te, me, sia chiunque legga la storia. escludere altri dalle discussioni non favorisce uno scambio aperto e produttivo. anche le terze persone possono contribuire con prospettive diverse che aiutano a vedere la storia da più angolazioni. hai ragione a dire che c’è una linea sottile tra critica e insulto, e finché si resta sul piano della critica costruttiva, il dialogo è arricchente. anche se il tono può sembrare duro, ciò che conta è che il contenuto delle critiche sia mirato a migliorare, non a sminuire. se le tue osservazioni hanno influenzato positivamente l’autrice, questo è un successo, ma il rispetto reciproco nel dialogo è fondamentale, anche tra lettori. non si tratta di “stare al proprio posto”. il dialogo su una storia è aperto a tutti coloro che la leggono e ne discutono. il confronto, che sia tra te e l’autrice o tra te e me, può comunque portare valore e prospettive diverse. anche se non siamo d’accordo su alcuni punti, ciò non rende inutile il mio intervento. anzi, spesso le discussioni accese aiutano a comprendere meglio le diverse opinioni e, in questo caso, la qualità della storia. il dialogo è aperto a chiunque voglia esprimere un’opinione, e farlo con rispetto e apertura è il modo migliore per ottenere risultati costruttivi. Detto ciò, non vorrei tornare più sull’argomento, di nuovo. grazie!☺️ 

c4nde1as0l1tar1a

@ _spesca_  Reciprocamente io rispetto il tuo di stile comunicativo. Sì, confrontarsi online è importante per evitare incomprensioni, ma non bisogna certo partire prevenuti. Io altro da aggiungere non ne ho, come dici tu meglio concludere qua. Auguro il meglio anche te cara.
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_spesca_

Ognuno ha il proprio stile comunicativo, e rispetto il tuo. Tuttavia, confrontarsi apertamente è importante per evitare incomprensioni, specialmente online. Il mio scopo era semplicemente far notare come il tono può essere interpretato in modi diversi. Detto ciò, se non c’è altro da dire, possiamo concludere qui. Ti auguro il meglio!
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c4nde1as0l1tar1a

@ _spesca_  Ahimè io non posso controllare come le persone percepiscono il mio dire, ognuno lo interpreta come può. Tuttavia invece di scrivermi sotto criticandomi, in modo negativo, sarebbe meglio capire prima se quella persona sta facendo la stronza superiore o meno. Purtroppo io mi esprimo così, e non si può fare niente a riguardo. Meglio mettersi l'anima in pace
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_spesca_

non mi fa pubblicare il commento, quindi ti risponderò qua.
          
          dire che ogni valutazione contiene un elemento di gusto non significa che l’editing o le regole narrative siano inutili. un editor lavora su aspetti oggettivi, come la coerenza e la verosimiglianza, ma anche su aspetti che possono essere soggettivi, come lo stile o il ritmo. le regole come “Show, don’t tell” sono linee guida per migliorare la narrazione, ma non sono leggi assolute. ci sono sempre eccezioni a queste regole in base alla visione dell’autore e al contesto della storia. ogni lettore interpreta ciò che legge attraverso una lente soggettiva, anche quando si applicano criteri oggettivi. l’esempio che hai fatto, dove i poliziotti portano via la madre di Anne senza chiamare i servizi sociali, potrebbe essere un errore oggettivo in termini di procedura legale. tuttavia , anche qui entra in gioco la percezione: in un universo narrativo costruito in modo diverso, potrebbe essere accettato. 
          
          
          

c4nde1as0l1tar1a

@ _spesca_  Onestamente penso che l'utilizzo del solo "tell" sia applicabile solo a storie brevi, a storie più lunghe a lungo andare stanca.
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_spesca_

Capisco la tua posizione, ma non credo che lo “Show, don’t tell” sia così indispensabile da dover essere sempre utilizzato per garantire una buona storia. Certamente è una tecnica potente per coinvolgere il lettore e renderlo parte dell’esperienza, ma il “tell” ha anch’esso il suo valore e può essere altrettanto efficace se usato nei momenti giusti.
            Ci sono esempi di storie eccellenti che fanno uso di entrambe le tecniche in equilibrio. La narrazione non è solo questione di mostrare tutto, ma anche di sapere quando e come sintetizzare, per dare ritmo alla storia o chiarire certi punti in modo diretto. Un “tell” ben posizionato non priva la storia di profondità, ma può aiutare a mantenere il focus su ciò che è più importante per l’avanzamento della trama o per il tono emotivo che si vuole dare. Non si tratta di evitare lo “show”, ma di non sottovalutare il potere del “tell” quando serve.
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c4nde1as0l1tar1a

@ _spesca_  Non ho mai detto di usarla in ogni scena, ma questa tecnica narrativa è essenziale per scrivere una buona storia. Scrivere una storia senza mai dimostrare ciò che si narra non lascerà nulla al lettore.
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