Pensate mai al fatto che le nostre storie non siano realmente tutelate dalla piattaforma, ma siano in realtà alla mercé di chiunque che può leggerle e copiarle senza ripercussioni, perché tanto noi siamo solo delle persone qualunque, invisibili e che non nota nessuno?
Oggi, un po' per noia mi sono messa a guardare una nuova serie Netflix, italiana, di un regista conosciuto per la popolarità di un'altra sua serie. Il titolo è "Luna Park" e dalla trama in anteprima non si capisce un cazzo (come in tutte quelle che scrivono per Netflix). È ambientato negli anni 60 (non capisco questa ossessione delle produzioni italiane per gli anni 60); parla di questa ragazza, Nora, che si sposta per il mondo con la sua famiglia di circensi. Fin qui niente di nuovo, se non fosse che ci sono un po' troppe coincidenze con ha storia che ho iniziato a pubblicare io qualche anno fa. A partire dal fatto che è stata rapita a una famiglia abbiente per questioni politiche; ha una gemella, un fratello che si scopre gay che la odia e la tratta come una truffatrice; scopre la verità trovando vecchi articoli in una scatola lasciata dalla madre morta, un fidanzato tamarro e un ragazzo che le va dietro che è ricco e appartiene ad una famiglia importante. Sarò paranoica io e saranno sicuramente coincidenze, però il dubbio me l'hanno instillato e mi hanno fatto riflettere su quanto sia labile il diritto di autore quando si pubblica qualcosa online, accessibile a chiunque.