Anna Frank scriveva sul suo "Diario" che la carta è più paziente degli uomini: è un bene, perché io di pazienza non ne ho un granché, specialmente nel caso della scrittura, che mi accompagna da quando ne ho memoria. Sono Doriana. Scrivo quello che vedo. Scrivo quello che sento. Scrivo quello che so, che non è molto ma è comunque qualcosa. Scrivo per tenere in equilibrio nella mia testa le poche certezze che mi tengo addosso, il che mi porta spesso a vacillare. Ma sono ancora qui, e continuo a scrivere. Nonostante tutto.

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