Amo la pioggia. 
Quando picchietta insistentemente fuori dalla finestra e tu sei in casa sotto la coperta.
Quando inizia a cadere con tutta la forza del mondo, come se il cielo stesse per crollare e l'unica cosa che vorresti fare è correrci sotto per prenderla tutta quanta, per cancellare ogni minimo dubbio, incertezza o paura che sia.
Quando è poca, delicata e leggiadra, che danza nell'aria trasportata dal vento, pronta a cadere tra le ciglia per farti chiudere gli occhi per portarti lontano.
Amo il fuoco.
Quello che danza per ore nel camino con tepore meraviglioso, ti riscalda i piedi perennemente ghiacciati, il naso e le orecchie. 
Quello che festeggia allegro in cima ad un bastoncino producendo una miriade di stelle cadenti, ti augurano una vita più lunga della loro con qualche secondo scintillante, breve ma intenso.
Quello piccolo e indifeso di una candela, ignara che tra poco si spegnerà perché la sua unica amante sta per consumarsi definitivamente.
Amo le parole.
Quando sono illeggibili, incomprensibili ma profonde, scritte da una mano non tua in un altra lingua o con un altra scrittura, acute o rotondeggianti, impossibili da decifrare.
Quando sono melodiose, che parlano della passione, di baci, amori e di due figure che si fondono in una sola, ti travolgono e ti fanno provare invidia e nostalgia allo stesso tempo, ti fanno piangere dal dolore.
Quando sono sprizzanti, dettagli travolgenti le trapassano e ti lasciano incantato dalla loro bellezza incontaminata di dolore, avare di ogni minuscola increspatura che può renderti le immagini ancora più nitide di quelle che già possiedi.

Ma anche gli occhi non scherzano. Sono lo specchio dell'anima. 
Rivelano ciò che non vogliamo veramente sapere di una persona. Ciò che possiede ognuno di noi all'interno della nostra corazza. 

I miei sono scuri e profondi come una notte senza luna, un ombra che si cela nell'oscurità o come quel cioccolato talmente fondente da essere amato solo da chi lo sa davvero apprezzare.