E l'anima, rinchiusa in un corpo morto
lotta per uscire, si dispera. Urla,
e la sua voce è un sussurro,
un canto, un lamento.
Fuoco, e fiamme, bruciano
ogni piccolo pezzo di vita.
Squarciano, lacerano, piccoli occhi sordi,
scarpe pesanti, calpestano
terra marcia e sporca.
Un dolce pianto, si ode
un dolce pianto, che
danza disperato
sulle torri di fumo,
e chiude gli occhi ad un giovane bocciolo,
strappato, ancor prima di sbocciare.
Vite fantasma, che scivolano nell'oblio,
un numero le schiaccia, le frantuma–
mille cocci nel fango.
Ombre di volti, senza nome
senza colore, e senza storia
urlano in silenzio, la bocca vuota,
gli occhi morti,
urlano, gridano, la vita, la vita,
implorano, la vita, la vita,
sussurrano, la vita, la vita,
ma la vita, è giá finita.
E ripudiano l'anima, la fiamma si spegne;
Un pugno di polvere in mano,
cuori secchi, lasciati ad asciugare,
al freddo sole di Aushwitz.
Risate spezzate,
bellezze umiliate,
pudori rubati,
fiori calpestati.
Un soffio di vento,
un soffio di fumo,
si porta via
la cenere.
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sorrisi di cenere.
27 gennaio 2017