Vorrei.
Vorrei aver il coraggio di ammirarmi come chi mi ama, di farlo con dolcezza e non con ribrezzo.
Vorrei essere in grado di prendermi cura di me stessa senza che la voglia di strapparmi tutto di dosso per dimostrare a chiunque che il mio cuore non batta al mio riflesso mi assalga.
“Non hai paura di morire?”
No, la risposta è sempre stata: no.
Brividi sulla schiena sono coloro che passano quando un pantalone non passa dalle mie cosce, quando i fianchi iniziano a sembrare grandi e le mie braccia vomitevoli.
Chissà che si prova ad essere belli.
“Ma tu sei bella.”
La frase che mi hanno sempre ripetuto all’infinito senza mai mostrarmelo.
Vorrei essere capace.
Vorrei sapere cosa si prova.
Vorrei.
Alzarsi la mattina senza tremare al pensiero di vedere se stessi riflessi in uno specchio o in un pezzo di vetro è uno dei miei più grandi sogni.
Accettarsi fa male, Non amarsi uccide.
“Sei crudele, a te non importa.”
Rimbomba nella mia mente come un tormento.
Forse è vero, non mi è mai importato di me stessa.
Sono sempre stata brava a cercare quel dettaglio in grado di camuffare le cose evidenti, strazianti e dolorose in grado di raccontare il mio dolore.
Non ne ho più le forze e sono qui a scriverlo perché non ho più voce per gridarlo, tanto meno per sussurrarlo.
Il sangue che cola grida che non so volermi bene, il numero sulla bilancia che cala sussurra che sto morendo sotto agli occhi di chi amo.
Rigetto, l’unico sentimento che ho sempre provato nei miei confronti.
È come se fossi marcia dentro, ingestibile e senza cuore ogni qualvolta fosse il mio nome quello di cui si doveva parlare.
Uno, due e centomila sospiri.
“È tutto nella mia testa.”
Il freddo sulle cosce scorre come un fiume in piena ed io non so fermarlo, forse, non voglio.
Battiti accelerati e tremori mi supplicano di provarci, di provare a volermi bene.
Vorrei saperlo fare.
Vorrei esserne in grado.
Vorrei averne le forze.
Vorrei.
-J