“e potrei sussurrarti "ik hou van jou" (olandese), oppure tra i ghiacci "mina rakastan sinua" (finlandese), e tra i fiordi "jeg elsker deg" (norvegese), "miluji te" a praga (ceco), o poco distante "lubim ta" (slovacco), "maite zaitut" a bilbao (euskera o basco), un lusitano "amo-te" (portoghese), ad est "szeretlek" (ungherese), ma anche "te iubesc" (rumeno), "kocham cie" a varsavia (polacco), "te dua" (albanese), "volim te" (croato), un esotico "kimi o ai shiteru" (giapponese) od ancor più "mahal kita" (filippino), mangiando un kebab "seni seviyorum" (turco), o ancora "ya tybyà lyublyu" per non perderti nella sconfinata russia (russo), in crociera tra le cicladi "s’ayapo" (greco), "amo voce" sulla sabbia di rio (brasiliano), un internazionale "i love you" (inglese), un dolce "je t’aime" all’ombra della torre eiffel (francese), "ich liebe dich" passeggiando per la foresta nera (tedesco), per far si che tu capisca ti direi "te amo" (spagnolo), ma preferirei dirtelo nella lingua del mio cuore "ti amo" (italiano).”